Se penso ai cambiamenti, piccoli o grandi che siano, che riguardano un territorio e di conseguenza la sua collettività, ogni volta rimango affascinato da quel tessuto, fitto e senza corpo, che ne rappresenta le fondamenta.
La novità, soprattutto se si tratta di un’opera, spesso è subito riconoscibile e non suscita particolari domande. Siamo soliti non soffermarci sul processo che le ha permesso di venire alla luce, dandolo per scontato.
Sebbene talvolta capiti che quelle fondamenta composte di ascolto, riunioni, confronti, dialoghi, e -perché no – anche di punti di vista diversi, non siano state realizzate, è altresì vero che per la vera innovazione sono imprescindibili.
Non si può avviare e alimentare il cambiamento di un territorio senza guardare alle tradizioni, alla storia, al pensiero e alle pratiche di vita quotidiana della comunità che lo popola.
Non solo dico che non si può, dico anche che non avrebbe senso.
Per questo, ogni giorno, torno a cercare il dialogo con la mia gente. Un’idea si trasforma in qualcosa di più soltanto dopo una riflessione comune, dopo l’ascolto di perplessità e paure, dopo aver controllato il bagaglio di benessere per la collettività che è in suo possesso.
Con il primo mandato, abbiamo incarnato il desiderio di Capannori di cambiare, di riscattarsi agli occhi degli altri territori, e di tornare a brillare per le sue qualità e per la sua vivibilità.
I successi ottenuti sono stati i successi dei capannoresi, dal primo all’ultimo.
E’ grazie a voi, alla vostra voce che mi raggiunge in svariati modi, alle vostre idee e al vostro cuore che quel processo di cambiamento è partito e si è diffuso capillarmente, raggiungendo ogni singola casa.
Adesso ci troviamo al nostro secondo viaggio, con l’obiettivo di trasformare in cultura tutte le buone pratiche già cominciate e quelle che stiamo per iniziare.
E’ questo quello che i capannoresi hanno detto con il voto.
Perché anche in questo mandato si possa realizzare ciò che vogliamo, è necessario che il dialogo che abbiamo intessuto nei cinque anni precedenti non si allenti. Anzi, sarebbe bellissimo divenisse più fitto, un reticolato solido e ben strutturato.
Per questo vi chiedo la massima interazione, anche online. Attraverso il forum del sito o Facebook potrete dare suggerimenti, consigli e fare proposte. Il nostro dialogo sarà costante.
Assieme abbiamo l’opportunità di realizzare la Capannori che sogniamo.

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