La politica dei “futuri semplici”

Non mi piacciono i: faremo, valuteremo, decideremo, approfondiremo, sceglieremo, perché sono “futuri semplici” e indicano un’azione che ancora si deve svolgere.
Accetterei invece di buon grado, anche magari non essendo sempre d’accordo: ho fatto, ho deciso, ho scelto, perchè sono “passati prossimi” e indicano fatti conclusi.
Per ora quindi mi fermo agli: quando avrò visto, quando sarò certo, quando avrai deciso, quando avrai scelto, quando avrai fatto, perchè il tempo dei verbi è “futuro anteriore” e indica supposizione o esprime incertezza su azioni che avverranno nel futuro. In sintesi “quando avrai fatto” ti dirò…
E siccome per me in politica contano i “passati prossimi” e non i “futuri semplici”, per “non sapere nè leggere nè scrivere” mi butto direttamente sui “futuri anteriori”.

Urbanistica e cultura

A me sembra davvero una bella cosa, quella sostenuta a Lucca, di fondere urbanistica e cultura. Quella di pensare lo sviluppo futuro di un territorio non scorporato dalle varie sensibilità del territorio stesso, che prendono il nome ampio di “cultura”, può essere la chiave di volta per fare delle trasformazioni intelligenti e moderne, magari con contaminazioni internazionali di grande livello.
Un’ idea che in diverse città del mondo ha avuto successo, può davvero averlo anche a Lucca e questa idea di orizzonte è un’idea alta, che fa sognare.
Mi garba, mi garba proprio.

Il Pd di Capannori lancia Del Ghingaro alle regionali

Il Pd di Capannori lancia Del Ghingaro alle regionali

“Il Partito Democratico di Capannori, con il risultato elettorale delle ultime elezioni e con le buone pratiche realizzate in questi anni che ancora oggi sta portando avanti concretamente nell’attività amministrativa, mette a disposizione del Partito Democratico territoriale la sua importante esperienza, certo che il partito voglia essere protagonista all’appuntamento con le regionali”. Con queste parole la segretaria del Pd comunale di Capannori, Lia Miccichè, torna sul tema delle elezioni per rinnovare il governo della Regione, come già fatto nei mesi scorsi, per ribadire il ruolo che Capannori ritiene di essersi conquistato al tavolo delle candidature. E, così dopo quanto già fatto dal sindaco in carica Luca Menesini, lancia apertamente la “corsa” dell’ex primo cittadino Giorgio Del Ghingaro alle consultazioni regionali.

“Il Pd capannorese – analizza Miccichè – ha dimostrato, con i fatti, di saper attrarre giovani e simpatizzanti, di ascoltare il territorio e di amministrare nell’interesse dei cittadini. Un dato confermato dai numeri ottenuti alle ultime elezioni, quando il sindaco Luca Menesini ha vinto al primo turno sfiorando il 60 per cento dei voti, e il partito ha ottenuto il 48 per cento. All’interno del partito, più volte abbiamo affrontato il tema delle regionali, come opportunità per valorizzare le esperienze presenti nel nostro gruppo. Di fronte all’attuale quadro, con due consiglieri regionali uscenti provenienti dalla Valle del Serchio e che ringrazio per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo, riteniamo che la Piana meriti di esprimere un referente territoriale. Nell’ultima assemblea, con le persone che hanno partecipato, abbiamo convenuto che l’ex sindaco Giorgio Del Ghingaro possa essere un’opportunità per la Piana e per l’intera provincia. Che Del Ghingaro sia un bravo amministratore e un uomo che lotta per il bene della comunità di riferimento è stato visto da tutti nei suoi anni di governo. Con l’eliminazione delle Province, il ruolo dei consiglieri regionali diventa ancora più delicato e significativo, pertanto pensiamo che una figura di esperienza e allo stesso tempo dinamica e tenace come quella dell’ex sindaco di Capannori possa essere una soluzione condivisa nel Pd territoriale, che ha sempre riconosciuto la buona politica di Capannori come un esempio di buona politica del partito stesso. Ci auguriamo, quindi, che Del Ghingaro sciolga in tempi rapidi la riserva sulla sua candidatura alle regionali, candidandosi”.

 

Il regalo e il dono

In questi giorni si parla inevitabilmente di regali. Al di lá delle considerazioni sul fatto che c’é chi non può farne e chi magari non ne riceve per vari motivi, questa riflessione che ho letto e che vi passo, riassume esattamente il mio pensiero. Posso dire quindi che questo é il mio dono per voi, me la cavo con poco, ma é sincero.
“Sicuramente si : il regalo può essere costoso e bellissimo, ma anche impersonale, asettico, svuotato di significato e freddo, a testimonianza della “dovuta” presenza nella vita di chi lo riceve; il dono, invece, parte dal cuore, viene immaginato, pensato, organizzato con amore e cura, al fine di arrivare al cuore di chi lo riceve.”

Auguri per radio

Auguri per radio

Un Natale di diversi anni fa, col primo stipendio, mi regalai una radio mangianastri, sapete di quelle grosse che andavano di moda all’epoca e che qualcuno addirittura portava sulle spalle, per darsi un tono. Era nera, con le rifiniture in metallo, funzionava a pile e ad elettricitá. Gracchiava a volte, ma a volte andava così bene, che le cassette, registrate da pirata, andavano a meraviglia e sembrava d’essere lì con chi cantava. Quello é stato senza dubbio uno dei regali più graditi che mai mi sia fatto, probabilmente quello più significativo, perchè a vent’anni rappresentava la mia emancipazione economica dalla famiglia, mi faceva entrare nel mondo dei cosiddetti “grandi”, che potevano scegliere come spendere i propri soldi, mi faceva entrare in possesso di uno dei cosiddetti “status symbol” dell’epoca, rompendo tutti i miei tabù ideologici sull’apparire rispetto all’essere. Capii che non ci sono solo zone grigie nella vita, ma anzi ogni tanto un po’ di sano colore dell’effimero, le riempie e le fa apparire accettabili.
Ecco, vi ho raccontato questa stupidaggine perchè penso che oggi difficilmente un ventenne può fare questa esperienza. A quell’età raramente si trova un lavoro, tanto meno si diventa indipendenti economicamente, insomma oggi non si hanno le speranze di due o tre decenni fa e i ragazzi, i giovani, non riconoscono più il loro percorso nel futuro. Troppi ostacoli che noi non avevamo, troppa incertezza messa di fronte a loro. Noi siamo stati più fortunati è indubbio, noi abbiamo il dovere di aiutarli.
Per questo il mio vero augurio ai ragazzi che hanno venti o trent’anni, non è quello di vincere ad una lotteria, ma uno un po’ meno brillante, anche se per me più significativo e simbolico, cioè quello di riuscire a comprarsi una bella radio, magari col mangianastri incorporato ed esagerando rifinita anche in metallo toh…!
Buona musica per il futuro ragazzi.

La cena del Pd

La cena del Pd

Vi ricordate le sane vecchie cene di finanziamento delle sezioni del partito, con i cuochi volontari strepitosi? Ora le sezioni si chiamano circoli, il partito è diventato un po’ più liquido, ma i volontari sono ancora strepitosi.
Qualche sera fa cena al circolo Centro Storico pd di Lucca, con quell’aria un po’ demodè e accogliente, tra le foto e i manifesti attaccati alle pareti: Gramsci, Berlinguer accanto a un volto caro che come loro non c’è più.
Poi tanti visi, tante mani, tanti sorrisi e…Tanto pesce!
Ah, dimenticavo, l’offerta era di 25 euro, non di mille…
Mando un grande: BRAVI a quei ragazzacci di tutte le età che mi han fatto passare davvero una bella serata.

La sinistra non è un opinione

La sinistra non è un opinione

La sinistra non è un’opinione.
Raramente vado a prendere mia figlia all’asilo nido. E’ successo ieri e ho così appreso che il Comune di Lucca ha deciso di tagliare alcune ore di lavoro alle ausiliarie che operano in quella struttura. Di fronte a questo, da cittadino, mi sono sentito impotente e amareggiato. Capisco che siamo in un momento difficile e che i Comuni hanno difficoltà di bilancio, ma tagliare sui servizi educativi mi sembra una scelta alquanto discutibile e che rischia di far pagare la crisi a persone e categorie sociali che certamente non hanno bisogno di interventi di spending review.
Poi ho pensato a cosa significa essere progressisti e di sinistra se non tutelare le fasce più deboli della popolazione, a cosa significa vivere in uno stato sociale dove i servizi alla persona sono un tassello fondamentale di un sistema che dovrebbe garantire equità e coesione sociale.
Sono tornato a casa con tanti dubbi e con una certezza: tagliare non può significare cancellare poste di bilancio in modo orizzontale senza una programmazione razionale e a lungo termine. Nelle scelte di politica amministrative bisogna darsi delle priorità e perseguirle: il sociale, l’educazione, la cultura devono stare al primo posto. Perché, se non è così significa che non ci sono prospettive, che non si è in grado di tutelare quei servizi alla persona che fanno parte della nostra identità e soprattutto che non si è di sinistra.

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