Tornano ciclicamente, con tempismo perfetto, in prossimità delle elezioni, le ipotesi sulle decisioni del sottoscritto. Ipotesi che sempre antepongono il tentativo di posizionarsi nel panorama politico regionale e nazionale rispetto al concetto di Politica come azione in grado di cambiare una città o una comunità più ampia.
La mia storia personale e amministrativa dimostra che le scelte fatte sono state il frutto di un percorso chiaro nel segno del cambiamento, della discontinuità, della partecipazione. Fare il sindaco di una realtà straordinaria come Viareggio, permette di progettare e realizzare piccoli grandi interventi in grado di cambiare il volto della città e di incidere nel tessuto sociale, economico e produttivo di una comunità ferita ma sempre pronta a riprendersi la sua straordinaria bellezza.
I risultati raggiunti sono sotto gli occhi di tutti e sono frutto di un lavoro di squadra dove ciascuno ha potuto portare la propria esperienza, le proprie competenze, i propri ideali.
In questo senso il civismo è una grande risorsa, è la possibilità di aprire la politica alle donne e agli uomini che mettono al primo posto le idee e interpretano le richieste di una società sempre più complessa, ma anche sempre più tendente all’egoismo e al personalismo.
Le ultime vicende politiche nazionali e locali lo dimostrano: i cittadini sono spesso più avanti di chi li rappresenta e chiedono risposte chiare e concrete; non si fidano di coloro che, intenti a conservare il proprio orticello, sfruttano ogni occasione per mera propaganda politica e alla fine non sanno leggere e interpretare i bisogni delle persone. Forse è questo uno dei motivi della ciclica crisi dei partiti: la loro litigiosità, l’incapacità di rinnovarsi, la lentezza nel cogliere i cambiamenti sociali e culturali, l’anteporre ciò che divide ai valori che uniscono.
La nostra esperienza Amministrativa ha come priorità di restituire dignità e amore a Viareggio, senza far prevalere i calcoli politici e l’istinto di autoconservazione che pervade la politica fatta per se stessi.
Abbiamo puntato sulla discontinuità, abbiamo premiato le competenze e abbiamo soprattutto sollecitato i cittadini a credere di nuovo nella politica come azione amministrativa in grado di declinare il cambiamento.
Molti risultati sono oggi visibili: la fine del dissesto, la realizzazione di interventi per restituire a Viareggio la bellezza che ha in sé, la riprogettazione delle manifestazioni culturali nel segno della modernità, la ripresa del turismo e insieme ad esso del comparto economico e produttivo che rende Viareggio conosciuta in tutto il mondo.
Molte cose restano da fare, abbiamo un progetto per la città che deve continuare; su alcune cose possiamo e dobbiamo migliorare, ma quello che non si può mettere in dubbio è il cambiamento nei metodi e nei modi di fare politica.
Chi mi conosce sa che in questi anni, pur riconoscendone il valore e il ruolo sociale, ho sempre cercato di non conformarmi alle liturgie dei partiti; anche nelle settimane scorse ho rifiutato promesse di poltrone e incarichi; l’ho sempre fatto per un unico motivo: affermare, con la concretezza delle scelte, che una buona amministrazione è la risposta più chiara e tangibile di un’efficace azione politica.
Su questa strada intendo proseguire, senza tentennamenti e senza alcun indugio. Una scelta etica e per Viareggio. Una scelta che non esclude, ma include tutti coloro che amano la nostra città.
Per questo chiedo ai cittadini e alle forze politiche che hanno a cuore il futuro di Viareggio di concentrarci su ciò che unisce: i nostri nemici oggi sono il populismo, la negazione dei diritti, il razzismo. Grandi questioni che, declinate a livello locale, si traducono nella cattiva gestione del bene comune con le conseguenze che fino a cinque anni fa erano sotto gli occhi di tutti.
Ripartiamo dai risultati straordinari, dal nuovo senso di appartenenza e di coesione che oggi i cittadini rivendicano con orgoglio. Noi continueremo a lavorare per far crescere la nostra comunità, per dare risposte concrete ai problemi della gente, per costruire un futuro migliore. I calcoli e i tatticismi li lasciamo a chi, nascondendosi dietro motivazioni generiche e fumose, cerca soltanto un po’ di visibilità per se stesso.
Perché amministrare una città è un compito straordinario, amministrarla bene è una delle forme più nobili di quella politica in grado di incidere direttamente nella vita delle persone e di una comunità.
Per noi parlano i fatti e con i fatti continueremo a governare.
Giorgio Del Ghingaro
Sindaco di Viareggio