01.07.20102 Aeroporto, l’Enac paga i lavori

Passi in avanti verso il rilancio dell’aeroporto di Capannori. Entro l’autunno prenderanno il via i lavori di riqualificazione dell’area esterna che avranno lo scopo di incrementare gli standard di fruibilità dell’infrastruttura. Le opere, che avranno un costo di 300 mila euro, saranno interamente a carico di Enac, così come concordato assieme all’autorità italiana di regolamentazione del settore dell’aviazione. E’ questa una delle misure necessarie per far sì che Aeroporto di Capannori spa riceva dallo stesso Enac la concessione ventennale per la gestione dello scalo in base al nuovo piano di sviluppo che la società di cui il Comune di Capannori detiene il 90% delle quote presenterà a Roma nei prossimi giorni. L’intervento prevede la messa a nuovo del parcheggio, il recupero dello spazio nei dintorni del punto ristoro, che servirà al pubblico per assistere ai voli, lo spostamento e il rifacimento della torre di controllo e l’installazione di tratti di nuova recinzione per la messa in sicurezza dell’aeroporto. E’ quanto l’amministratore delegato della società Aeroporto, Eugenio Baronti, e l’assessore alle aziende partecipate, Maurizio Vellutini, hanno illustrato alla commissione consiliare n.1 rapporti con aziende ed enti partecipate, presieduta dal consigliere Raffaello Sodini, nel corso di un sopralluogo. Oltre a questa opera, la società Aeroporto si appresta a ottenere l’agibilità dell’aerostazione, che in questi mesi è stata sottoposta a un intervento di ristrutturazione, visto che dal 2008 era chiusa e che versava in stato di abbandono, e della palazzina della protezione civile. Nei prossimi giorni Enac darà il via libera. Proprio per coprire i costi di queste opere la scorsa settimana la giunta Del Ghingaro ha approvato il trasferimento in conto capitale di 120 mila euro come contributo in conto impianti. Una volta che gli edifici saranno pienamente agibili, la società Aeroporto di Capannori provvederà alla cessione in affitto di alcuni locali. Molti sono i contatti avviati nel corso degli ultimi mesi con soggetti di diversi settori. E’ praticamente chiuso l’accordo con European Air-Crane, società che gestisce gli elicotteri della Protezione civile. Sono in fase avanzata anche le trattative con un’impresa che si occupa di elettronica applicata all’aeronautica. «Stiamo procedendo per il meglio – afferma l’assessore alle società partecipate, Maurizio Vellutini -. E’ un dato di fatto molto importante che Enac abbia deciso di investire per la riqualificazione del nostro aeroporto. Questo non sarebbe mai potuto avvenire senza che la giunta approvasse il trasferimento in conto capitale che porterà alla piena agibilità dei due edifici. Si tratta di passi fondamentali per l’ottenimento della concessione totale ventennale, che ci auguriamo possa avvenire in tempi brevi. Ciò ci permetterà di rilanciare l’aeroporto e di farne una struttura che crei sviluppo per il territorio e nuova occupazione». «La concessione ventennale è sempre più concreta – aggiunge l’amministratore delegato della Società Aeroporto di Capannori, Eugenio Baronti – Grazie ai lavori urgenti che sono stati portati a termine e alla riqualificazione otterremo la completa conformità dello scalo e dunque disporremo di tutte le carte in regola per il rilascio da parte di Enac della concessione. Questo ci permetterà di continuare l’opera di risanamento dei conti, come dimostrano i contratti di affitto che sottoscriveremo». Sono tanti i lavori che di recente sono stati effettuati per la sistemazione dei due edifici interni all’aeroporto. L’aerostazione è stata completamente rinnovata, mentre nella palazzina della protezione civile sono stati effettuati interventi di riparazione e di sistemazione del tetto e degli interni che ospitano le camere degli equipaggi del servizio antincendio della Regione Toscana. Portati a termine gli allacci alle fognature e all’acquedotto.

26.06.2012 Tariffa puntuale anche a Lammari

Mercoledì 18 luglio in paese sarà introdotta la tariffa puntuale, il nuovo sistema di pesatura dei rifiuti, già sperimentato con successo in alcune frazioni del sud, grazie al quale i cittadini e le aziende pagano la Tia in base alla lettura dei sacchi del non riciclabile. «Un sistema rivoluzionario – spiega l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci –, che per quanto riguarda Lammari introduce un importante elemento di novità. Il sistema di lettura infatti non sarà più a carico dell’operatore come adesso, bensì sarà inserito direttamente sul mezzo, in modo da facilitare e velocizzare ulteriormente il sistema di lettura. Sarà una sperimentazione molto importante, perché è proprio sulla base di questa esperienza che a fine anno il sistema della Tariffa Puntuale sarà esteso a tutto il comune. Con l’entrata a regime su tutto il territorio comunale diventeremo il più grande Comune d’Italia con la tariffa puntuale, primato ora detenuto da Verbania, un capoluogo di provincia, ma con meno abitanti rispetto a Capannori». Per illustrare compiutamente alla popolazione il funzionamento del nuovo sistema della Tia puntuale, nella settimana dal 9 al 15 luglio a Lammari si svolgeranno alcune assemblee pubbliche con la partecipazione di amministratori del Comune e rappresentanti di Ascit. Prima dell’avvio del nuovo sistema, che interesserà circa 1.900 famiglie e una sessantina di utenze non domestiche, inoltre, l’associazione Per Lammari distribuirà i sacchi alle famiglie, mentre Ascit lo farà per le utenze non domestiche. Attualmente la Tia Puntuale è in fase di sperimentazione in 8 frazioni della zona sud del territorio comunale: Guamo, Coselli, Badia di Cantignano, Vorno, Verciano, Massa Macinaia, Toringo e Parezzana per un totale di 1678 famiglie e 350 utenze non domestiche. I cittadini che espongono i rifiuti meno di una volta a settimana, anziché una come avveniva prima, si vedono applicare una riduzione in bolletta. L’entità dello sconto viene calcolata, dopo un periodo prestabilito, a seconda del numero dei ritiri. «Per l’amministrazione comunale sono due gli obiettivi principali della tia puntuale, oltre a promuovere le buone pratiche anche in bolletta – prosegue Ciacci – : l’incremento della percentuale di differenziazione dei rifiuti (pari all’82% secondo i dati certificati questo autunno dalla Regione Toscana) e un incremento dell’efficienza della raccolta da parte di Ascit». E da una prima indagine merceologica dalla “Scuola Agraria del Parco di Monza” per conto del Comune e Ascit nel centro temporaneo di stoccaggio dei rifiuti indifferenziati provenienti dalle 8 frazioni dove si sta sperimentando la “Tia puntuale i dati sono molto confortanti. Gli scarti alimentari organici sono infatti ormai prossimi allo zero e lo stesso si può dire della plastica da imballaggio nelle abitazioni, mentre la parte più consistente di ciò che non viene riciclato riguarda i pannolini, i tessuti, il cuoio, la pelle e la gomma. Il dato che riguarda l’organico è un vero e proprio record. Gli scarti alimentari, infatti, rappresentano l’1,85% del rifiuto residuo delle utenze domestiche e lo 0% di quelle non domestiche come bar e ristoranti e altri tipi di attività produttive. Il risultato assume una valenza ancor più positiva se confrontato con quello del 2008 condotto su tutte le zone della raccolta “porta a porta”, quando il 10,56% dei rifiuti indifferenziati era composto da materiale organico da cucina, e con quello regionale.

19.06.2012 Rifiuti, novità in arrivo

Ulteriori passi in avanti per migliorare la qualità della raccolta differenziata e ridurre la produzione di rifiuti. Da questa settimana scattano due novità per il “porta a porta” che riguardano il vetro e gli oli vegetali esausti. Bottiglie, bicchieri, vasetti e altri contenitori andranno conferiti a parte ogni due settimane e non più due volte a settimana assieme al multimateriale come accadeva fino a oggi. Il calendario di raccolta è stato studiato nella maniera più semplice possibile, senza alterare quello già esistente: dopo tre ritiri di tetrapak, lattine e plastica va ne sarà uno di vetro. I cittadini che abitano nella zona nord (sopra la via Pesciatina) potranno dunque esporre il sacco con il vetro il 1° e il 3° venerdì del mese; quelli della zona sud (sotto la via Pesciatina) potranno farlo il 2° e il 4° martedì del mese. La nuova modalità di raccolta monomateriale del vetro, già sperimentata con successo nelle 8 frazioni interessate dalla “Tia puntuale”, entrerà in funziona a partire da venerdì a nord e da martedì 26 giugno a sud. «La comunità di Capannori ha ormai compreso l’importanza di adottare buone pratiche ambientali, come la raccolta differenziata “porta a porta”, per garantire un miglior futuro alle nuove generazioni, riducendo il consumo delle risorse della terra – afferma l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci -. Il conferimento monomateriale del vetro vuole essere un’ulteriore tappa verso l’obiettivo “Rifiuti Zero”; permetterà ad Ascit di avere un tipo di rifiuto più selezionato e quindi maggiormente remunerativo, semplificando e migliorando le successive fasi del riciclo. «Da qualche mese questo sistema è già attivo nelle frazioni del sud di Capannori laddove si sta sperimentando la “tariffa puntuale” e, visti i buoni risultati finora conseguiti, in accordo con Ascit, abbiamo deciso di estenderlo a tutto il territorio. Ovviamente, come siamo soliti fare, daremo tempo e modo ai cittadini di adeguarsi alla novità grazie al prezioso supporto degli operatori. Nei prossimi mesi saranno poi organizzate assemblee in tutte le frazioni per monitorare l’andamento e poter migliorare i servizi». Aumenta, invece, la frequenza di raccolta degli oli vegatali esausti che vengono utilizzati nelle cucine. Il ritiro non verrà più effettuato una volta al mese. Il flacone dell’olio potrà essere consegnato ogni giorno della settimana, possibilmente prendendo accordi con gli operatori Ascit. Questo miglioramento recepisce le richieste dei cittadini ed è anche volto a garantire una maggior sicurezza in fase di trasporto.

14.06.2012 Capannori, una dote per trovare lavoro

Centomila euro tagliati dalle spese di rappresentanza per contrastare la crisi occupazionale e la perdita dei posti di lavoro. Previsti da 2 a 5 mila euro per le imprese che metteranno sotto contratto i lavoratori a tempo indeterminato e la creazione di creazione di un albo professionale dei senza lavoro. Così il Comune di Capannori sfida la crisi. Ma l’amministrazione Del Ghingaro ha scelto di farlo in modo originale ed efficace. Non il solito bando per dare contributi alle aziende, ma un’operazione che coniuga una politica di welfare attiva (l’albo dei lavoratori, con attenzione particolare alle categorie più colpite dalla crisi: giovani ed ultracinquantenni espulsi dal mercato) e una politica di sviluppo economico (la dote in quota al lavoratore viene data all’azienda che decide di assumerlo). La dote del lavoro. E la “dote del lavoro”, già approvata con una delibera dalla giunta comunale, oggi sarà in discussione in consiglio comunale per la definitiva approvazione. A quel punto il provvedimento sarà esecutivo e nel giro di qualche giorno l’albo sarà on line sul sito del Comune. Ed è proprio toccando con mano il lato più nero della crisi che al sindaco Del Ghingaro è venuta questa idea. Dopo un incontro con un suo concittadino che improvvisamente ha perso il posto in un’azienza importante e con un buon stipendio. La dote, ripartita in parti uguali tra uomini e donne e rivolta ai residenti capannoresi, assegnerà fino 5mila euro per le assunzioni a tempo indeterminato, con garanzia di almeno tre anni. L’albo dei lavoratori, con la qualifica, il curriculum e la storia del potenziale lavoratore, sarà consultabile sul sito internet del Comune e le aziende potranno attingervi per reclutare il personale. L’avviso per le iscrizioni sarà pubblicato entro fine mese, al massimo agli inizi di luglio. Dipenderà se l’iniziativa sarà approvata oggi o nella prossima assemblea dal consiglio comunale. La dote può andare da un minimo di 2mila euro a un massimo di 5mila, a seconda del tipo di contratto e delle caratteristiche del lavoratore. I requisiti. Il Comune ha stabilito criteri di accesso. Potranno iscriversi all’“albo dei lavoratori” i residenti e dovrà essere allegato un curriculum vitae. Quattro le categorie: giovani inoccupati o disoccupati fino a 30 anni; laureati inoccupati o disoccupati fino a 35; donne e uomini disoccupati da almeno due anni; donne e uomini disoccupati da almeno un anno e di età uguale o superiore a 50. Previsto anche un pagamento in due tranches della somma se l’azienda decide di mettere in prova prima di assumere, in modo che l’Albo sia sempre aggiornato. Il budget per questa operazine è di 100mila euro. «Per il 90 per cento abbiamo tagliato spese di rappresentanza e poi abbiamo concentrato alcune manifestazioni ed eventi culturali e ridotto il parco autoveicoli di quasi la metà» spiega il sindaco Del Ghingaro. La sua innovativa ricetta è piaciuta così tanto che in pochi giorni è stato ha chiamato da tutte le più importanti tv e radio per illustrare questo progetto per favorire l’occupazione sul proprio territorio. Vocazione sociale. L’amministrazione guidata da GiorgioDel Ghingaro conferma quindi anche in questa circostanza la sua attenzione verso i problemi sociali, proprio a partire dal lavoro e dall’emergenza occupazione.

14.06.2012 Servono 2,8 milioni per la nuova strada

IL TIRRENO

C’è bisogno di circa 2,8 milioni di euro per realizzare il collegamento fra la terza rotonda della strada del nuovo ospedale San Luca e la via Romana. Un tratto di 1,5 chilometri che consentirebbe di convogliare tutto il traffico proveniente dalla Piana, quindi potenzialmente 60mila persone. La stima è dei tecnici dell’Asl per i quali, in attesa della realizzazione degli assi viari della Piana, non c’è un’altra soluzione per creare un’alternativa all’attuale unico accesso da via di Piaggia. Un ospedale senza almeno due vie di accesso è davvero a rischio, basta pensare a quello che potrebbe succedere se si verificasse un blocco sull’unica strada. Lo stesso assessore regionale Luigi Marroni ne ha preso atto quando lunedì, nel corso del sopralluogo al cantiere, è salito sul tetto dell’edificio in compagnia del direttore generale dell’Asl 2 Antonio D’Urso e del presidente della conferenza dei sindaci Giorgio Del Ghingaro. Da quell’altezza, Marroni ha potuto osservare la zona e verificare come la situazione viaria sia davvero precaria. E la presa di coscienza dell’assessore regionale potrebbe essere importante nel caso in cui – come probabile – si debba bussare alle casse della Regione per chiedere fondi per i lavori. La conferenza dei sindaci. A fine mese, o al più tardi nei primi giorni di luglio, il presidente Del Ghingaro convocherà una riunione della conferenza dei sindaci proprio per affronterà questo tema (oltre a quello dell’ubicazione del nuovo ospedale della Valle del Serchio). La posizione di Del Ghingaro è chiara, il sindaco di Capannori ha avuto modo di esternarla più volte: è assolutamente necessario fare presto, la viabilità è una priorità, anche alla luce dei tempi tecnici necessari per realizzare un’opera di questo tipo. L’impegno di Tambellini. Il sindaco neoeletto si è ritrovato questa pesante eredità. Per il momento non ha potuto fare altro che assumere un impegno verbale: lo ha fatto sia per la viabilità che per i parcheggi, ipotizzando nuovi espropri per realizzare un’area di sosta gratuita per chi deve recarsi all’ospedale per motivi di salute. Logico che adesso ci si attenda che dalle parole si passi ai fatti concreti, a partire da un incontro fra tutti gli enti interessati, e i loro tecnici, per risolvere la questione. L’accordo di programma. L’intesa sottoscritta nel 2005 era chiara e in base a quella la Regione Toscana ha girato al Comune 3,9 milioni per realizzare la viabilità di servizio al nuovo ospedale. Che però è rimasta monca all’altezza della terza rotonda:la strada si infrange in un boschetto mentre doveva continuare per circa 300 metri per raccordarsi con i nuovi assi viari mai realizzati. In attesa che questo intervento vada in porto, si deve trovare un’alternativa. Caro-espropri. Il Comune ha pagato più del previsto i terreni che è stato necessario espropriare per realizzare il tratto di strada che arriva al nuovo ospedale. Ed ha messo risorse proprie,che hanno fatto lievitare il costo dell’intervento a circa 4,2 milioni. Determinante è stata una sentenza della Cassazione arrivata nel 2008 che ha imposto una maggiore valutazione dei terreni agricoli. Il nuovo tracciato. Scartata l’ipotesi di collegare la terza rotonda con la via di Tiglio (secondo i tecnici, chi arriva dal Compitese può agevolmente raggiungere via Piaggia e quindi proseguire per l’ospedale), la partita adesso si gioca sul raccordo con la via Romana, nella zona tra l’Hotel Guinigi e Antraccoli, per recepire tutto il traffico dei cittadini che dalla Piana vogliono recarsi al S. Luca. Circa 1,5 chilometri, con un percorso a schiena d’asino, la cui realizzazione dovrebbe costare 2,8 milioni circa, compresi gli espropri dei terreni interessati. L’accesso al cantiere. Una delle ipotesi che era emersa era quella di utilizzare nella fase di emergenza – in attesa della nuova viabilità – l’accesso dei mezzi del cantiere, che si stacca dalla via Romana nei pressi dell’Hotel Guinigi. Ma secondo l’ingegner Gabriele Marchetti, che ha seguito per l’Asl tutto l’iter del nuovo ospedale, si tratta di una ipotesi che non è percorribile: «Andrebbe a impattare con la sistemazione esterna di progetto – spiega – e inoltre sarebbe disastrosa una immissione a T sulla via Romana». Ecco perchè c’è l’urgenza di fare presto, altrimenti raggiungere il San Luca sarà un’odissea.

12.06.2012 Viabilità, vera emergenza per ora senza soluzioni

Il Tirreno

Come si arriverà all’ospedale San Luca? Un rebus che appare difficile da risolvere anche per la nuova amministrazione comunale guidata da Alessandro Tambellini. Il sindaco risponde alle domande dei cronisti del Tirreno spiegando che «la nuova amministrazione è impegnata a migliorare la viabilità per l’ospedale e a creare nuovi parcheggi, in una zona a est del monoblocco, attraverso espropri di terreni e non solo. E che ci sarà massima attenzione anche per il trasporto pubblico urbano, che diventa fondamentale. I buoni propositi rischiano però di scontrarsi con la realtà di un territorio congestionato, con la mancata realizzazione della grande viabilità, con cui avrebbe dovuto raccordarsi la nuova strada che serve l’ospedale. E che rappresenta al momento l’unico accesso verso il San Luca. L’ultima rotonda realizzata si perde infatti in un boschetto, non c’è al momento nessun collegamento con la via di Tiglio, che aprirebbe uno spiraglio, nè alcuna certezza che possa essere realizzato il tracciato che prevedeva uno sbocco sulla via Romana. Quello che servirebbe ai cittadini che dalla Piana devono recarsi all’ospedale e che allo stato attuale delle cose dovrebbero raggiungere via Piaggia e immettersi sulla nuova strada realizzata all’altezza del Centro operativo delle Poste. Che cosa possa accadere in questa zona dal 1° febbraio 2014, data fissata per l’apertura del San Luca, è difficile immaginarlo. Il tema della viabilità sta particolarmente a cuore al sindaco di Capannori e presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl 2, Giorgio Del Ghingaro. Che più volte in passato aveva lanciato appelli all’amministrazione Favilla per uscire dall’immobilismo. «L’accordo di programma del 2005 – dice Del Ghingaro – prevedeva come si finanziavano le opere. Oggi bisogna dare corso ai lavori, la priorità è la viabilità. Sul tetto del nuovo ospedale il direttore generale dell’Asl 2 Antonio D’Urso osserva preoccupato la zona circostante. Dove arriva l’occhio non si vedono possibilità di collegamenti fra la terza rotonda e la via di Tiglio, per trovare un corridoio utile bisogna spostarsi verso S. Margherita o tornare indietro verso San Filippo. L’altro tracciato, quello che collegherebbe la rotonda con la via Romana, lungo circa 1,5 chilometri, potrebbe essere possibile ma per realizzarlo in tempi certi serve una grande volontà da parte dell’Amministrazione. «Bisogna tenere presente – dice il sindaco Tambellini – che fino ad agosto dello scorso anno non esisteva nemmeno la concessione per il nuovo ospedale, si era in uno status incompleto dal punto di vista normativo». Appare urgente un incontro, fra Comune e Asl, con i rispettivi tecnici e con le carte urbanistiche aggiornate, per verificare la fattibilità di queste opere, indispensabili per garantire l’accessibilità al San Luca. Altrimenti in tutta la zona si rischia veramente il collasso, con tutte le conseguenze che questa situazione potrebbe avere sulle corse delle ambulanze verso il nuovo pronto soccorso.

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