Giu 11, 2014
La mia generazione si è formata politicamente con il pci e la dc. Eravamo su due fronti opposti, scontri durissimi, una grande balena bianca e tanti straordinari pesciolini rossi.
Io son cresciuto a pane e Belinguer, in una scalcinata sezione paesana dove ci si ritrovava la sera, dentro il fumo di sigari, pipe e sigarette, a parlare di come cambiare il mondo e garantire a tutti un’esistenza dignitosa. I più grandi ci zittivano ogni volta che si provava a dire la nostra. ” Leggete, studiate, e quando aprite bocca pensate prima a quel che volete dire”. Era una formazione ruspante ma dura, che t’insegnava il metoto, la dedizione, l’approfondimento, a non fare le cose a caso, a non parlare di politica a sproposito.
Avevamo diversi miti, ma quello più lucido e serio, quello più intelligente ed elegante era Enrico ( lo chiamavamo cosí, come fosse un amico del bar). Lui mi ha insegnato il comportamento politico corretto, onesto e rispettoso delle istituzioni. E le cose che impari nella gioventû a forza di rimbrotti e di vaffa, non le dimentichi più. Approfondire, studiare, applicarsi con costanza e determinazione, è cosí che ti dovevi presentare alle porte della politica, l’approssimazione e la superficialità non erano tollerate.
Quando Enrico ci lasciò, nel mezzo a quel comizio, oltre allo sconforto, regalò a tanti di noi uno straordinario pezzetto di vita e di sentimento e un grande indimenticabile insegnamento su come comportarsi in politica.
A trent’anni dalla sua scomparsa mi sembra giusto rinnovare come sempre il mio pensiero e la mia emozione
Giu 10, 2014
Se guardo indietro, vedo dieci anni intensi ed emozionanti, dieci anni di frenesia e di accelerazioni, dieci anni di obiettivi e di risultati.
Ora che posso guardare con più distacco, dalla scrivania del mio studio, mi rendo conto che in fondo quello che resta sono le cose realizzate e i rapporti autentici e sinceri che rimarranno nel cuore.
A volte il potere ci rende oggetto di adulazioni fine a se stesse, molti ti cercano soltanto perché conti qualcosa, poi spariscono come nuvole nel cielo terso.
Ci sono persone che sono sempre lì, anche se non le frequenti, se non le conosci bene, sono quelle che ti incontrano e ti stringono la mano, ti sorridono e ti dicono grazie. Oppure ti esprimono gioia perché la tua esperienza è finita e loro proprio non riuscivano a sopportarti. Ma lo fanno con schiettezza e semplicità, senza infingimenti.
Dieci anni per Capannori e con Capannori sono un pezzo di vita importante, un’esperienza umana, politica ed amministrativa straordinaria.
E ora che riesco a voltarmi indietro e a guardarli ad uno ad uno, mi rendo conto che niente e nessuno potrà cancellare quei ricordi che vivono nelle tante opere realizzate per la nostra gente e per i nostri paesi.
Grazie Capannori!
Giu 10, 2014
Oggi è di gran moda essere giovani. Giovani d’età intendo. La politica ruota intorno a belle facce senza rughe e a quarant’anni si è già sulla soglia della rottamazione. Tralasciando i sofismi tipo ” uno può essere giovane anche a 80 anni” o ” l’età non conta…”, una frase sintetizza perfettamente il mio pensiero, l’ha pronunciata Fanfani secoli fa, ma credo sia di stretta attualità e la faccio mia:
” Se uno è bischero lo è anche a ventanni”. Ecco, tanto dovevo ai geni d’oggi.
Mag 12, 2014
Traccia un bilancio dei dieci anni da sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, nell’intervista rilasciata a Remo Santini sull’edizione lucchese del quotidiano “La Nazione” in edicola ieri.
Il primo cittadino è orgoglioso di avere raggiunto i risultati che si era prefissato e di avere creato uno spirito d’identità tra la popolazione, che si riconosce in obiettivi comuni grazie a un profondo cambiamento culturale, come quello dei Rifiuti Zero.
Prima avevamo 40 frazioni con peculiarità diverse e belle, e il cittadino si sentiva cittadino di quella frazione. Ora i capannoresi si sentono tali, a prescindere dalla frazione dove abitavano.
E’ proprio grazie alla raccolta rifiuti “porta a porta” e ad altre buone pratiche ambientali che Capannori è riuscita a mantenere una tariffa tra le più basse della Toscana e a rendere il territorio più decoroso.
Tante le grandi opere realizzate a Capannori sotto i suoi due mandati, come le tre scuole dell’infanzia – quella di Badia di Cantignano, quella di Lammari e la “Luciana Baroni” di Lunata -, l’asilo nido ecologico di Lammari, i poli culturali Artè, Artémisia e Athena, l’apertura del nuovo casello autostradale e l’ampliamento delle reti dei servizi del gas, acquedotto e fognature. Tuttavia l’aspetto che ritiene più rilevante è quello culturale.
La cosa per me più importante è la grande opera di trasformazione culturale del nostro territorio: ora si parla di Capannori in un altro modo, dal contado che era ritenuto, adesso è diventato un territorio rispettato, che è un punto di riferimento a livello toscano, italiano e, nel caso dei rifiuti, a livello europeo.
Sul proprio futuro, Giorgio Del Ghingaro è chiaro: tornerà a svolgere a tempo pieno la professione che non ha mai abbandonato in questi dieci anni, quella di revisore contabile. Nonostante sia stato più volte chiamato al Parlamento Europeo, sia stato intervistato da tv straniere e italiane e molte altri Comuni si siano rivolti a lui per il “modello Capannori” e i Rifiuti Zero, non è mai stato preso in considerazione da nessuno del suo partito, a livello territoriale o nazionale.
Ho capito che io probabilmente do fastidio, modifico uno status quo, imprimo un cambiamento non gradito.
A fine mese a Capannori si svolgeranno le elezioni amministrative, che vedono tra i candidati l’attuale vice sindaco, Luca Menesini.
Se vincerà lui sono sicuro di lasciare l’amministrazione in mani capaci, competenti e oneste.
Mag 10, 2014
E’ interamente costruito in legno massiccio di abete, senza colle o altre sostanze chimiche ed è certificato in classe energetica A+ impiegando soluzioni tecnologiche utilizzate per la prima volta in Toscana in ambito pubblico. Dispone di spazi aerati automaticamente, di finestre con vetri capaci di filtrare i raggi solari riducendo il riscaldamento degli ambienti nei mesi più caldi e, una volta installati i pannelli fotovoltaici e l’impianto solare termico, sarà autosufficiente dal punto di vista energetico.
Sono questi gli elementi che fanno dell’asilo nido “Cosimo Isola” di Lammari, realizzato dal Comune di Capannori grazie a un investimento di 1 milione e 300 mila euro, di cui 800 mila finanziati dalla Regione tramite i fondi Cipe, un modello dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
La struttura, che è in grado di ospitare 50 bambini da 0 a 3 anni, è stata inaugurata stamani (giovedì) nel corso di una vera e propria mattinata di festa a cui hanno partecipato il sindaco, Giorgio Del Ghingaro, la giunta, consiglieri comunali, Luigi Isola – figlio di Cosimo Isola a cui la scuola è intitolata – con la famiglia, la vice presidente della provincia, Maura Cavallaro, studenti della scuola secondaria inferiore di Lammari e cittadini.
“Questa è una delle espressioni più concrete dell’innovazione che abbiamo introdotto a Capannori e che ha dato benefici tangibili a tutta la comunità – ha spiegato il sindaco, Giorgio Del Ghingaro -. Con il nuovo nido, da una parte diamo una risposta puntuale e precisa alla crescente domanda di servizi per la prima infanzia, permettendo alle mamme e ai papà di meglio conciliare i tempi lavorativi con quelli familiari. Dall’altra parte continuiamo a costruire edifici pubblici ecologici e a basso impatto ambientale che servono da modello per il territorio e quello limitrofo. Le nuove generazioni rappresentano il nostro futuro; noi diamo a loro, per primi, il buon esempio”.
La nuova scuola, intitolata a Cosimo Isola, poiché il terreno su cui sorge è stato donato al Comune dalla ditta “Isola Spa” di Lammari di cui è titolare il figlio Luigi, è moderna e colorata e si articola su una superficie di circa 700 metri quadrati.
L’edificio è un esempio di bioedilizia. Il riscaldamento è a pavimento, gli spazi frequentati dai bambini hanno un sistema automatico di areazione e le finestre sono in legno con vetri altamente isolanti e “a fattore solare”, ovvero in grado di filtrare i raggi del sole impedendo che gli ambienti interni si surriscaldino.
La scuola si sviluppa su un unico piano. Da un’ampia zona di ingresso si accede alla “zona adulti” situata a nord e alle tre sezioni del nido. La ‘zona adulti’ comprende la cucina, un locale per gli educatori, uno spazio per un piccolo laboratorio e servizi igienici.
Le tre sezioni (una per piccoli da 6 a 12 mesi, una per quelli da 12 a 24 mesi ed una per i bambini da 24 a 36 mesi) sono contraddistinte da colori diversi: giallo, blu e arancione. La copertura delle sezioni è a “shed” (o a denti di sega) particolarmente usata nei capannoni industriali, diversa da quella della zona adulti che è piana. Ogni sezione ha un ingresso con armadietti e giochi, dal quale si accede all’area dormitorio, e ad un’ampia area ludico-formativa, al cui interno i bambini consumano anche i pasti, e propri servizi igienici.
Le tre grandi aule sul lato sud hanno una parete vetrata per permettere di sfruttare al massimo la luce naturale, che dà su un pergolato in legno dove possono essere predisposti giochi e che consente l’accesso all’ampio giardino.
Al nido si accede con un percorso pedonale nel verde ed uno carrabile a servizio principalmente della cucina.
In occasione dell’inaugurazione del nido è stata anche intitolata a Luigi Giovanni Martini, alla presenza del figlio Giuseppe, la piazza sulla quale si affaccia la scuola. Martini, per 30 anni, dagli anni ’50 fino al 1985 ha ricoperto la carica di consigliere comunale svolgendo un ruolo importante in particolare per la frazione di Lammari.
Oltre a questa sono quattro le nuove scuole realizzate a Capannori sotto l’amministrazione Del Ghingaro: il nido “Sebastiano Galli” di Toringo, le scuole dell’infanzia “Luciana Baroni” di Lunata, di Lammari e di Badia di Cantignano. Nei giorni scorsi, infine, è stato dato il via alla costruzione di una nuova ala della scuola secondaria di primo grado di San Leonardo in Treponzio.
Le caratteristiche tecniche principali dell’edificio
- classe energetica A+
- pacchetti murari composti di legno massiccio di abete assemblato tramite chiodi (sono quindi assenti collanti o altri componenti chimici). La struttura quindi risulta riciclabile al 100%
- tutti i solai sono costruiti con struttura in legno
- il cappotto di isolamento termico è principalmente composto di fibra di legno
- gli infissi sono in legno a triplo vetro e doppia camera in argongas e garantiscono degli ottimi valori di isolamento termico e acustico, i vetri esterni sono a controllo solare
- sono stati utilizzati rivestimenti con prodotti creati utilizzando il 99% di materie prime derivanti dal riciclo
- l’edificio è predisposto per un impianto solare termico per l’approvvigionamento di acqua calda e di pannelli fotovoltatici per la produzione di energia elettrica
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