Il Pd di Capannori lancia Del Ghingaro alle regionali

Il Pd di Capannori lancia Del Ghingaro alle regionali

“Il Partito Democratico di Capannori, con il risultato elettorale delle ultime elezioni e con le buone pratiche realizzate in questi anni che ancora oggi sta portando avanti concretamente nell’attività amministrativa, mette a disposizione del Partito Democratico territoriale la sua importante esperienza, certo che il partito voglia essere protagonista all’appuntamento con le regionali”. Con queste parole la segretaria del Pd comunale di Capannori, Lia Miccichè, torna sul tema delle elezioni per rinnovare il governo della Regione, come già fatto nei mesi scorsi, per ribadire il ruolo che Capannori ritiene di essersi conquistato al tavolo delle candidature. E, così dopo quanto già fatto dal sindaco in carica Luca Menesini, lancia apertamente la “corsa” dell’ex primo cittadino Giorgio Del Ghingaro alle consultazioni regionali.

“Il Pd capannorese – analizza Miccichè – ha dimostrato, con i fatti, di saper attrarre giovani e simpatizzanti, di ascoltare il territorio e di amministrare nell’interesse dei cittadini. Un dato confermato dai numeri ottenuti alle ultime elezioni, quando il sindaco Luca Menesini ha vinto al primo turno sfiorando il 60 per cento dei voti, e il partito ha ottenuto il 48 per cento. All’interno del partito, più volte abbiamo affrontato il tema delle regionali, come opportunità per valorizzare le esperienze presenti nel nostro gruppo. Di fronte all’attuale quadro, con due consiglieri regionali uscenti provenienti dalla Valle del Serchio e che ringrazio per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo, riteniamo che la Piana meriti di esprimere un referente territoriale. Nell’ultima assemblea, con le persone che hanno partecipato, abbiamo convenuto che l’ex sindaco Giorgio Del Ghingaro possa essere un’opportunità per la Piana e per l’intera provincia. Che Del Ghingaro sia un bravo amministratore e un uomo che lotta per il bene della comunità di riferimento è stato visto da tutti nei suoi anni di governo. Con l’eliminazione delle Province, il ruolo dei consiglieri regionali diventa ancora più delicato e significativo, pertanto pensiamo che una figura di esperienza e allo stesso tempo dinamica e tenace come quella dell’ex sindaco di Capannori possa essere una soluzione condivisa nel Pd territoriale, che ha sempre riconosciuto la buona politica di Capannori come un esempio di buona politica del partito stesso. Ci auguriamo, quindi, che Del Ghingaro sciolga in tempi rapidi la riserva sulla sua candidatura alle regionali, candidandosi”.

 

La finestra sul cortile

La finestra sul cortile

Alfred Hitchcock nel ’54 s’è inventato un capolavoro davanti ad una finestra di un anonimo condominio. Una trama avvincente e raffinata, tutta basata sui segreti che stanno al dilà del vetro nella vita reale, carpiti da un signore bloccato in casa con una gamba ingessata.
Pensate a quante potenziali storie potrebbero nascere dalle tante finestre di un grande complesso come il S.Luca, con le decine di degenti che vi si potrebbero affacciare, guardare il mondo intorno e raccontarlo, avendo voglia, tempo e magari un po’ di fantasia. Oppure semplicemente aprirle, quelle finestre, per far entrare quella roba naturale che respiriamo, senza averla condizionata, raffinata, depurata, ma inalare della banalissima aria cosí com’è. Ma questo in ospedale non è possibile, perchè ci sono sí tante finestre, ma son tutte chiuse, chiuse a quella vita che chi è dentro un ospedale temporaneamente non può vivere.
Sono stato e rimango tuttora uno che ha difeso e che difende la costruzione del nuovo ospedale di Lucca, è un’opera importante che guarda al futuro e della quale la sanità del nostro territorio aveva bisogno.
So che è sempre complicato modificare le abitudini e il cambiaamento, qualsiasi esso sia, procura disorientamento e magari arrabbiature, ma so anche che è necessario migliorarsi e migliorare, modernizzarsi e modernizzare, se si vuole fare passi in avanti.
Ma le finestre chiuse no. Quelle proprio no.
Certo i progettisti hanno lavorato bene, utile il ricircolo dell’aria, importante non far entrare insetti, fondamentale non interferire con l’ecosistema artificiale interno, il tutto per non creare difficoltà agli ospiti ricoverati, e al personale che ci lavora, ma le finestre chiuse no.
Quella chiusura costituisce una ulteriore cesura a chi potrebbe invece aver bisogno di affacciarsi all’aria e alla luce.
Propongo al direttore della nostra Asl di dare senso a tutte quelle “fineste sul cortile” del S.Luca, di renderle vive e animate come quelle del film, o più semplicemente come quelle di casa. Non credo sia difficilissimo trovare una soluzione che lo permetta. Ci provi, chissà i films che ne verrebbero fuori…

Le nozze coi fichi secchi

“Un si fan le nozze co fii secchi” diceva la mi nonna.
Ed era una persona normale, una tizia che viveva nella realtà, che lavorava e che contribuiva a tenere insieme un piccolo sistema sociale, come quello di una banalissima famiglia.
Il principio era chiaro quindi: se non hai soldi non ti far venire voglie, che ovviamente non puoi soddisfare.
A Lucca c’è la forte necessità di sgravare la circonvallazione di auto e tir, in Valle del Serchio c’è quella di farcene andare di più e con meno tempo. Nel mezzo c’è un territorio, quello della Piana, già oberato di traffico, in particolare sul Viale Europa di Marlia, e fortemente abitato, che difficilmente potrebbe sostenere un nuovo carico inquinante e fare da collettore e da contenitore a nuovi e più intensi flussi di veicoli.
Si possono conciliare tutte queste diverse esigenze? Anni fa si individuò una soluzione, che con opportuni correttivi e miglioramenti da farsi in sede di progettazione definitiva, era soddisfacente per tutti. In sintesi si costruiva un nuovo anello di circonvallazione più ampio che,sulla carta, era utile, sostenibile e accettato da tutte le parti interessate. Quel progetto fu completato con vari protocolli che individuavano le prioritá di costruzione, le opere compensative e le competenze dei vari Enti interessati. In particolare si decise che si sarebbe costruito prima l’asse est ovest, poi il ponte sul Serchio, poi l’asse nord sud. Perchè questo cronoprogramma avrebbe permesso a ciascuna parte in causa di gestire la situazione e cercare di risolvere le varie criticitá, senza creare disparità di responsabilità territoriali e senza gravare su un territorio piuttosto che su un altro. Per farlo servivano oltre 200 milioni di euro e i vari ministri che si sono succeduti li hanno promessi e ripromessi, ma senza purtroppo mai dar seguito concretamente al blaterare con gli opportuni stanziamenti. Io firmai quel progetto e quei protocolli, convinto che si sarebbe potuto sgravare di traffico il Viale Europa di Marlia e la circonvallazione di Lucca e rendere piú scorrevole quello verso e da la Valle del Serchio.
Abbiamo atteso anni quei 200 e rotti milioni e naturalmente, come succede spesso in Italia, non sono arrivati, anche se erano stati strombazzati ai quattro venti nelle innumerevoli riunioni, incontri, iniziative.
Ora ce ne hanno promesso 80 e ci hanno detto: accontentatevi, in epoca di carenza di risorse sono anche troppi, in ogni caso è quello che passa il convento, organizzatevi.
Probabilmente la mi nonna avrebbe preso la decisione giusta, ma purtroppo non c’è più e non posso sapere quale, anche se è facile immaginarla.
So invece cosa hanno deciso molte delle istituzioni locali: siccome i soldi sono pochi si fa un pezzo del progetto concordato, si fa quello che sgrava la circonvallazione di lucca e agevola la Valle del Serchio: l’asse nord sud, quello che doveva essere fatto per ultimo. In questo modo si incanala tutto il traffico su Capannori, non si sgrava il Viale Europa di Marlia, si divide in due il territorio dello stesso comune, si disattendono tutti gli accordi sottoscritti, si va contro l’inchiesta pubblica che nel frattempo, debitamente convocata, ha finito i lavori e dato sostanzialmente ragione a chi si opponeva ad uno scempio del genere, ma almeno si fa qualcosa. Ma le Istituzioni dicono anche: non si possono perdere i soldi, anche se sono pochi, intanto facciamo quel che si puó fare, poi si vedrà. Questa è un’occasione storica, irripetibile, e bla, bla, bla… E giù bordate su coloro che si oppongono ad una soluzione parziale e sperequativa, con l’arroganza e la supponenza tipica di coloro che si credono più forti e conseguentemente portatori di verità piú vera delle altre.
Chi gestisce la cosa pubblica e anche un sistema sociale più ampio di una sola famiglia, dovrebbe mettere in testa al proprio agire il senso di responsabilità e quello del limite, dovrebbe aver chiaro che non è con la forza che si risolvono le cose, dovrebbe non privilegiare alcuni a discapito di altri, dovrebbe non scaricare le criticitá su un territorio per agevolarne altri, dovrebbe avere a mente il bene di tutti e non solo di alcuni. Dovrebbe. Dovrebbe non abusare della parola “sviluppo” associandola solo a quella di nuove strade, che purtroppo non risolvono ma aggravano la crescita della comunità, frammentandola e ferendola. Dovrebbe. Dovrebbe pensare il proprio territorio, fermo da anni a causa della sua cattiva politica e del suo immobilismo, proiettandolo nel futuro, nell’epoca dello sviluppo immateriale, dovrebbe non crearsi alibi ed assumersi la responsabilità del fare bene e non quella del chiacchierare e del minacciare, dovrebbe non fare piccole battaglie personali solo tese al bene della propria carriera politica, fregandosene allegramente di chi lo circonda. Dovrebbe.
La mi nonna avrebbe probabilmente definito quegli 80 milioni fichi secchi per fare una festa di nozze, come la grande viabilitá della Piana, ma li avrebbe definiti moneta sonante e oro zecchino, per fare altre cose, più importanti. La mi nonna avrebbe certamente fatto una battaglia territoriale per averli tutti quei 200 e passa milioni e non si sarebbe accontentata delle briciole, perchè un territorio come la lucchesia non può essere umiliato con la mancia ministeriale, la mi nonna avrebbe ascoltato e non deriso chi solleva perplessità e manifesta insoddisfazione, la mi nonna avrebbe pensato a come modernizzare il proprio sistema sociale, a farlo crescere in maniera leale ed equa. La mi nonna non avrebbe accelerato per farsi bella perchè presto ci sono nuove elezioni.
Detto questo son convinto che qualcuno più intelligente di me sosterrà con forza , autorevolezza e determinazione:
“Ma se la tu nonna avea le rote…”

Del Ghingaro sugli assi viari

Giorgio Del Ghingaro rompe il lungo silenzio sulla politica locale per intervenire a favore di Luca Menesini sulla questione assi viari e per annunciare la sua riflessione sulla possibilità dicandidarsi alle Regionali di primavera. Lo fa con solennità con accanto il suo ex braccio destro – Valter Alberici e alla presenza della sua ex portavoce e attuale portavoce del successore al Comune di CapannoriMaria Panattoni.

Riunita una conferenza stampa dal suo studio di San Marco non ha usato mezzi termini per definire la dura risposta inviata ieri dai sindaci e dai parlamentari alla bocciatura del progetto asse nord sud espressa dal sindaco Menesini: «Ho visto ieri le risposte delle istituzioni locali  dal tono supponente ed arrogante, non mi aspettavo risposte di questo genere che danno tutta la responsabilità a un territorio»; «Mi sono meravigliato che due parlamentari si siano espressi così». «Invito tutti alla calma e al dialogo, riapriamo un tavolo di discussione, le prove muscolari non portano da nessuna parte».

Del Ghingaro condivide pienamente tutte le critiche espresse da Menesini e esemplifica il suo pensiero con due oggetti che ha portato in conferenza stampa: l’anello che ha al dito e un imbuto di plastica: «Il progetto che doveva essere un anello è diventato un imbuto». non è possibile che si dia la priorità a un opera che «scaricherà tutto il traffico nella rotonda di Altraccoli e sulla via Romana, gli accordi erano di realizzare prima l’asse est-ovest fra i due caselli autostradali». «Il progetto iniziale doveva essere un anello, poi si sono trovati 200 milioni per tutto il progetto, poi il progetto è stato diviso a lotti e, guarda caso, il lotto nord-sud costa proprio quella cifra. Non voglio essere maligno, ma tutta questa risposta all’unisono di tutti questi rappresentanti di enti locali ma fa insospettire», «gli accordi sull’ordine delle opere erano 1) asse est-ovest, 2 ponte sul Serchio – 3 asse nord-sud».

Per Del Ghingaro non è accettabile che venga imputata a un solo territorio la colpa dell’eventuale perdita di un finanziamento. «L’opera si può cambiare – dice – facciamo un passo indietro, discutiamo. Se un territorio urla una necessità non si può ignorare, manca una disamina serena».

Il caso assi viari diventa la ‘miccia’ che può innescare la candidatura alle regionali di primavera, interrogato sulla questione per la prima volta non esclude questa possibilità: «Ho risposto sempre no a tutte le sollecitazioni a candidarmi ma questa vicenda degli assi viari mi fa rivalutare tutto: con calma valuterò questa possibilità».

Ma come si colloca Del Ghingaro dentro la grande famiglia del Partito Democratico? «Sono iscritto al PD e sono un uomo leale, ma noto che dentro questo grande contenitore, dagli aspetti certo eccezionali, sta crescendo il germe della vecchia politica». Sull’operato del suo successore Luca Menesini e sul sindaco di LuccaAlessandro Tambellini Del Ghingaro dà una valutazione molto felpata: «Menesini è mio fratello minore, Tambellini è il mio sindaco, colui che ho votato, ci sono aspetti del suo programma politico che sembrano aver perso slancio, siamo disposti a sostenerlo e aiutarlo perché queste critiche si dimostrino infondate».

Rossi inaugura i letti per le cure intermedie

C’è la signora di 92 anni soddisfatta per la sistemazione e l’assistenza, c’è un’altra paziente che dice di trovarsi molto meglio qui che all’ospedale San Luca. “Quello è un ambiente chiuso, qui è tutta un’altra cosa, il clima è diverso”. Sono i commenti dei primi pazienti del nucleo di cure intermedie che l’Asl ha aperto da qualche giorno al primo piano dell’edificio C del Campo di Marte e che ieri pomeriggio è stato ufficialmente inaugurato dal governatore Enrico Rossi, alla presenza di una piccola folla composta da rappresentanti delle istituzioni, politici, medici e altro personale dell’azienda sanitaria. Un evento. Perchè a meno di quattro mesi di distanza dall’apertura del nuovo ospedale per acuti, l’Asl è stata in grado di rispettare gli impegni presi e di avviare questo nuovo servizio che conta al momento su 14 posti letto. «Che diventeranno 28 in primavera», assicura il direttore generale Joseph Polimeni. «Si comincia a profilare quel disegno della sanità prefigurato al momento del progetto dell’ospedale per intensità di cure», dice il sindaco Alessandro Tambellini. Che poi fa un paio di passi avanti, sostendo dapprima la necessità di realizzare strutture simili anche in altre parti del territorio (l’Oltreserchio, la zona sud magari di concerto con Capannori) e poi chiede che al Campo di Marte trovi spazio anche la riabilitazione per le patologie motorie. Non ci si fermerà qui, è certo. L’assessore regionale alla salute Luigi Marroni sottolinea che questo è solo l’inizio del recupero del Campo di Marte, mentre il direttore generale Polimeni ribadisce che entro l’anno nel padiglione C nascerà una Casa della salute, nella quale l’attività sarà sperimentata sulle 16 ore grazie a una forte integrazione tra medici di famiglia, specialisti ambulatoriali, servizi infermieritici, sociali e amministrativi. Qui aprirà anche un polo di diagnostica territoriale di primo livello con una macchina di radiologia tradizionale, l’ecografia e un ortopantomografo. Il presidente della Provincia Stefano Baccelli si compiace e ricorda il ruolo importante svolto da Giorgio Del Ghingaro nella veste di presidente della conferenza dei sindaci Asl. Poi è proprio Marroni a evidenziare alcune cifre: 600 letti di cure intermedie aperti in Toscana in 60 case della salute; raddoppiate le ore di assistenza domiciliare, avviata la nuova organizzazione dei medici di famiglia con le Aft, le aggregazioni funzionali territoriali. Obiettivi che il ministero pone al centro del patto della salute e che in Toscana – dice l’assessore – si perseguono già da due anni. Poi è il governatore Rossi a spiegare perchè, in tempi così difficili, il sistema sanitario toscano tenga: grazie all’impegno degli operatori (scesi peraltro di 2500 unità negli ultimi anni) e alla scelta politica di fare una quantità enorme di investimenti (3,5 miliardi in 15 anni) rinnovando il patrimonio edilizio e tecnologico. A Lucca quindi la scelta dell’ospedale per intensità di cure («rinunciai all’inaugurazione perchè non volevo polemiche non su di me, ma su una struttura patrimonio della città«) e poi ora i letti di cure intermedie, con un ruolo decisivo dei medici di famiglia «più inseriti nel sistema sanitario». Rossi ricorda poi i tagli, 500 milioni sia nel 2012 che nel 2013, che hanno colpito la sanità e dice assolutamente no a nuovi colpi di scure. «Abbiamo già dato – afferma il governatore – la sanità italiana costa meno di quella francese, tedesca e inglese e funziona meglio. Se proprio si deve tagliare nel welfare si vadano a guardare le pensioni d’oro, sarebbe un intervento che non farebbe danni a nessuno. E’ ovvio che dobbiamo continuare la lotta agli sprechi, che ancora ci sono, ma quello che si recupera deve essere investito in attrezzature e nell’edilizia sanitaria».

I VIAGGIATORI

I VIAGGIATORI

Estate tempo di viaggi,di incontri. Si parte da soli, con gli amici, per un giorno, per una settimana, i più fortunati stanno fuori a lungo. E c’è chi rimane a casa, chi lavora, chi vorrebbe partire ma non può farlo. Ma il viaggio non è solo un’esperienza materiale, è spesso un modo per sognare, per progettare, per costruire nuovi scenari e suggestive prospettive.

Allontanandoci dalla banalità, dalla vacuità degli annunci, possiamo percorrere tragitti improntati alla concretezza, vedere la realtà nelle sue mille sfaccettature, guardare ogni cosa con nuovi occhi. In questi anni abbiamo viaggiato insieme, siamo partiti da Capannori per raggiungere spesso paesi e città dell’Italia, dell’Europa, qualche volta del mondo. Di questo lungo viaggio ricordo i luoghi e le persone, i volti, i sorrisi, gli abbracci e le strette di mano.

Scriveva Pessoa che “il viaggio sono i viaggiatori”…e quando si nasce viaggiatori non si smette mai di progettare e di sognare.

Per questo il nostro viaggio continua, ci attendono nuove mete, nuovi progetti, nuovi sogni.

Pin It on Pinterest