Set 8, 2020
Questi sono le candidate ed i candidati del nuovo Partito Democratico alle comunali.
Persone serie e appassionate che si mettono a disposizione della città.
Bello l’entusiasmo che trasmettono e soprattutto il lavoro quotidiano sul territorio. Una vera e propria energia positiva per Viareggio!
Ringrazio davvero le donne e gli uomini del pd e faccio a tutti loro un grande in bocca al lupo!
Set 4, 2020
𝐍𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢 𝐞 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨
Il sindaco 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐠𝐢𝐨 𝐃𝐞𝐥 𝐆𝐡𝐢𝐧𝐠𝐚𝐫𝐨: «La salute dei bimbi al primo posto».
Lunedì 7 settembre si riaprono le porte dei nidi d’infanzia di Viareggio: interessati 8 scuole e 340 bimbi vecchi frequentanti che hanno presentato conferma di frequenza per l’anno 2020-2021 e sono regolarmente iscritti ai plessi di appartenenza.
Questo l’orario per la prima settimana di frequenza: lunedì 7 settembre dalle 8 alle 12 (senza pasto) in tutti i nidi d’infanzia; martedì 8 e mercoledì 9 settembre dalle 8 alle 14 (con pasto); a partire da giovedì 10 settembre dalle 8 alle 14 per i nidi d’infanzia a tempo corto e dalle 7.30 alle 16 per i nidi d’infanzia a tempo lungo.
«𝐈𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐕𝐢𝐚𝐫𝐞𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐝 𝐢𝐂𝐚𝐫𝐞, 𝐚𝐝 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐧𝐢𝐝𝐢, 𝐨𝐯𝐯𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐨𝐜𝐨𝐥𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐯𝐢𝐝 – 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐠𝐢𝐨 𝐃𝐞𝐥 𝐆𝐡𝐢𝐧𝐠𝐚𝐫𝐨 -. 𝐄’ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐨𝐬𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢, 𝐬𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢 𝐞 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐞, 𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐠𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐞𝐝 𝐢 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐢𝐥𝐢, 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐝 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐮𝐥𝐢𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚 𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚».
Infatti garantire il distanziamento fisico nei servizi educativi per la fascia di età da 0 a 3 anni non è facile per la natura stessa del servizio, per questo l’organizzazione dello svolgimento delle attività dei servizi educativi presenta alcune novità.
I bambini saranno divisi in due gruppi: sezione piccoli e sezione grandi. Ogni gruppo avrà assegnato in modo stabile ed esclusivo gli spazi, gli educatori e il personale ausiliario di riferimento. Per lo svolgimento delle attività sarà privilegiato l’utilizzo di spazi all’aperto. Gli spazi necessariamente condivisi non saranno mai utilizzati in contemporanea dai due gruppi e l’avvicendarsi sarà subordinato alla sanificazione di arredi e giocattoli. Tutti gli adulti indosseranno sempre la mascherina, mentre non ne è previsto l’uso per i bambini al di sotto dei 6 anni.
L’ingresso e l’uscita dei bambini sarà organizzato per evitare assembramenti e potranno accedere contemporaneamente nello spazio di accoglienza del nido solo due bambini della stessa sezione, ciascuno accompagnato da un solo adulto di riferimento. Gli orari verranno stabiliti in accordo con le necessità orarie delle famiglie per favorire uno scaglionamento il più possibile naturale. L’accesso alla sezione verrà preceduto da un Triage che prevede la misurazione della temperatura corporea con termometro non a contatto e nella sanificazione delle mani con gel a base alcolica.
I bambini che presentano una temperatura corporea superiore a 37,5° e altri sintomi di malessere riconducibili ad un sospetto Covid, non potranno accedere al nido d’infanzia ed è necessario che le famiglie si impegnino a contattare immediatamente il pediatra di libera scelta. Nel caso che questa sintomatologia si sviluppi all’interno del servizio, i bambini verranno immediatamente isolati dal resto del gruppo e rimarranno in compagnia di un’educatrice finché non saranno riaccompagnati a casa da un genitore o da un delegato.
«𝐈𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨 – 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 𝐃𝐞𝐥 𝐆𝐡𝐢𝐧𝐠𝐚𝐫𝐨 -, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐮𝐧 𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐢𝐥𝐞: 𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐜𝐥𝐮𝐬𝐭𝐞𝐫 𝐝𝐞𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐦𝐢𝐧𝐮𝐢𝐭𝐞 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐳𝐳𝐞𝐫𝐚𝐭𝐞: 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐨. 𝐋𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐪𝐮𝐢𝐥𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞. 𝐏𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐀𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐒𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞: 𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐢𝐦𝐛𝐢 𝐞̀ 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨».
Tutte le disposizioni straordinarie rispettano le indicazioni operative e le linee guida diramate dal MIUR per garantire la tutela della salute all’interno della comunità educativa coinvolta (dirigenti, docenti, personale A.T.A., studenti e famiglie) durante lo svolgimento delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia presso le sedi delle istituzioni scolastiche.
«𝐂𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐫𝐞𝐬𝐨 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐥𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 – 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐝𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 -: 𝐢𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐚𝐮𝐬𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐢𝐯𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢. 𝐀𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐛𝐞𝐧𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐞 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢, 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐞𝐝 𝐚𝐮𝐬𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐢, 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐫𝐞».
Set 4, 2020
Non sono nato a Viareggio al Tabarracci, neanche in qualche comune vicino, mia madre mi ha partorito in un piccolo paese del compitese, Castelvecchio, nella zona sud del comune di Capannori, al confine del territorio pisano.
La prima volta che ho soggiornato per un paio di settimane al mare, l’ho fatto a sei sette anni, in una camera tripla (forse quadrupla non ricordo) riservata alla servitù, di un bell’appartamento a Città Giardino, dove mia madre, nel periodo delle sue ferie, per arrotondare “guardava i bimbini ” ad una agiata famiglia lucchese.
Sento ancora la trepidazione nell’attraversare la strada per andare al mare, la speranza del bombolone dopo il bagno, l’attesa sonnacchiosa del pomeriggio in pineta.
Poi gli anni dopo, la casa affittata in estate dai miei zii che mi ospitavano, “per farmi cambiare aria” chè siccome ero magro rifinito magari mi veniva appetito e mettevo su qualche chilo. Con loro attraversavo il mercato con calma e mi fermavo a sentire il profumo del pesce, tra il vociare della gente in ciabatte, cannottiere e vestaglie a fiori colorate. Il bello era il viaggio, stipati insieme ai bagagli su una bianchina famigliare beige, che sembrava una carrozza. Ricordo il rumore del pullman la domenica, che mi regalava finalmente la mamma e insieme a lei le ore allungate fino a sera sulla spiaggia, in quella tenerezza naturale dei tramonti agostani, stanchi, rallentati, scottanti.
Scottante era soprattutto, qualche anno dopo, la rena della darsena, in quelle comitive allegre e spericolate che si cuocevano senza l’ombrellone, facevano i tuffi in cima al muraglione e “franella” in pineta, dopo aver mangiato un frittino alla Festa dell’Unità.
I passaggi sulle 128 degli amici che lavoravano, poi la prima 500 blu usatissima, ma preziosa e coccolata al parcheggio sotto i cannicci, che costava cifre assurde per uno studente senza soldi e ancora senza barba. Se ci ripenso m’arrabbio ancora da quanto me la
ritrovavo a sera impolverata e incalorita, con i pantaloni che s’attaccavano ai sedili e le parole alle promesse dei ritorni.
Quei ritorni che sempre più spesso si facevano in Passeggiata, con la barba finalmente fatta e vestiti “ammodo”. Ci s’andava in ghingheri, per non sfigurare davanti all’eleganza festosa della città.
Ti sentivi appiccicare la pelle quando ti fermavi all’orologio ad aspettare quelle che arrivavano sempre tardi, ma che sapevano d’agrumi, smanicate, con i capelli freschi di shampoo e i fianchi a dondolare.
Ma il dondolare del Lago, fissato dal belvedere, è sempre stato il mio rifugio segreto (e a questo punto segreto non lo è più).
Lì su una panchina, o di lato al porticciolo, ho passato e passo le mezzore importanti per le decisioni da prendere, le valutazioni da fare, i passi alzati a camminare.
La somma delle malinconie, delle nostalgie, dei pensieri, delle trepidazioni, delle attese è tutta in quello sciabordare dell’acqua scura tra le canne, che regala sempre soluzioni chiare ai miei dilemmi.
Da lì e da cima al molo, a ritroso, cerco di riguardare tutto il passare della vita legato a questi posti, dove non sono nato, ma ai quali appartengo, come appartiene la responsabilità al bene, la serietà alla promessa.
Io la promessa di metterci tutto me stesso l’ho fatta a Viareggio cinque anni fa e la mantengo, anche se non sono nato qui.
Ago 30, 2020
Ieri mi hanno chiesto in tre parole gli ingredienti del sindaco per governare la città. Ho detto quel che penso, come sempre: serve
COMPETENZA, quella che non s’inventa dall’oggi al domani. I dilettanti allo sbaraglio non servono ad una città dalla gestione complessa come Viareggio. Serve lavoro, applicazione, esperienza. Non ci s’improvvisa gestori di una macchina comunale complessa, con diverse societá partecipate e 500/600 fra dipendenti e collaboratori. La competenza è fondamentale e garantisco che non basta mai.
Serve UMANITÀ: quella che significa occuparsi di tutti e non solo di alcuni. Essere disponibili all’ascolto ma assumersi poi la responsabilità della decisione finale, che guarda solo all’interesse generale. Umanità non significa rimandare, come hanno fatto per anni i soliti noti, umanità significa solidarietà e onestà, anche e non solo di pensiero, per arrivare all’obiettivo.
Poi è indispensabile la LIBERTÀ, libertà dai condizionamenti, dalle pressioni, per essere al servizio vero della città. Libertà di dire dei no, di dire dei sì, di dire sempre e comunque la verità perchè non ha nulla da temere. La mia storia lo dimostra: il sindaco deve essere un uomo con i suoi valori certi e netti, ma libero nelle sue scelte.
Ecco perchè con la competenza, l’umanità e la libertà non si fanno chiacchiere si governa.