Viareggio con Parigi, sindaco: non si cambia con le bombe

Viareggio con Parigi, sindaco: non si cambia con le bombe

“Chissà qual è stato il loro ultimo pensiero, in quell’improvviso battito d’ali che li ha strappati alla vita”. Davanti a una sala di rappresentanza gremita il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro ha espresso la solidarietà sua e della cittadinanza viareggina, alle vittime di tutti gli attentati terroristici, con particolare riferimento ai fatti di Parigi. Un incontro che ha visto presenti oltre al sindaco e alla giunta, il vicepresidente della Provincia Umberto Buratti, i rappresentanti delle forze dell’ordine del territorio, e le associazioni di volontariato e di protezione civile, con i rispettivi labari. Sul palco la corale Puccini che ha eseguito l’inno, francese, italiano e l’inno d’Europa, il Coro a bocca chiusa e il Requiem di Puccini, lo Stabat Mater di Trasatti.
Per Parigi”Un venerdì come tanti, il lavoro, la famiglia, gli amici. Una città di una bellezza che toglie il fiato”, continua il primo cittadino. “Perché la morte li ha colti nei luoghi della quotidianità: il teatro, lo stadio, il ristorante. Quei luoghi che per tutti noi sono simbolo di libertà e di emancipazione culturale. E che, in pochi istanti, sono diventati scenario di morte, odio e violenza. Gli attentati di Parigi ci hanno sconvolto – ha proseguito il sindaco -: le immagini sono arrivate, come ormai accade sempre più spesso, quasi in tempo reale, violente, brutali. Alcuni amici che abitano a Parigi mi hanno raccontato della difficoltà di spiegare ai loro bambini cosa era accaduto e della fatica dei più piccoli a distinguere quelle immagini reali, da un film di azione. Da padre, mi chiedo: come possiamo spiegare ai nostri figli quanto è successo? Come possiamo trovare le parole per uscire dalla retorica? Come sindaco invece, penso a chi si trova in queste ore a gestire una situazione estrema, la paura, la voglia di vendetta. Sono certo che compito primario di ogni amministratore sia quello di non lasciarsi andare a facili demagogie. In questi giorni sui giornali abbiamo letto di tutto: dai titoli d’effetto alle parole scucite e ricucite ad arte di grandi personaggi del nostro passato. E’ facile parlare alla pancia e assecondare l’istinto. Facile fare polemica becera che non risolve i problemi e fomenta l’odio, le differenze, l’idea del diverso che poi è quella della razza. Quella stessa razza che maschera la violenza da libertà giustiziera. ‘Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia’, scrisse, Karl Kraus disperato dal fatto che, dinanzi all’indicibile orrore della Prima Guerra Mondiale, alla gente non si fosse paralizzata la lingua. Al contrario, gli si era sciolta, creando tutto attorno un assurdo e confondente chiacchierio. Tacere per Kraus significava riprendere fiato, cercare le parole giuste prima di esprimersi. Oggi Viareggio riprende fiato e mostra tutta la sua vicinanza e solidarietà alla Francia e con lei a tutti i popoli che ogni giorno vivono l’incubo del terrorismo. I fatti di Parigi mettono in evidenza che un cambiamento di passo è necessario. Ma come? In quale direzione? Una cosa è certa: non si cambia con la rabbia. Si cambia con il coraggio di fare ognuno il nostro dovere, nonostante gli ostacoli o le pressioni. Per questo la risposta più forte non può essere quella delle bombe che, come sempre, colpiranno molti civili innocenti. Ci sono tre parole più forti di qualsiasi guerra: non ho paura. Non ho paura della diversità.
Non ho paura del dialogo. Non ho paura di Ahmed e Salah che frequentano la scuola con mia figlia. Non ho paura di accogliere chi fugge dalla guerra e dalla miseria. Non ho paura dell’integrazione. Essere coraggiosi non richiede nessuna qualità eccezionale, nessuna combinazione di tempo, luogo o circostanza. Dimostrare il proprio coraggio è un’opportunità che prima o poi semplicemente si presenta nella vita di ogni essere umano. ‘Ricordatevi che siete uomini e dimenticatevi tutto il resto’, una raccomandazione che Einstein rivolse a tutta l’umanità dopo gli orrori della seconda guerra mondiale. Siamo tutti umani e disumani, in diversa misura. Perseguire l’umanità è la tensione vitale. Con compassione, prima di tutto verso noi stessi. Nutrire il dubbio, la consapevolezza dell’imperfezione. Leggere. Studiare. Accendere il pensiero, attivo, vivace, creativo, critico. Riscoprire il dialogo. Ascoltare il passo del Tempo. Oggi Viareggio tace e riflette. Per Parigi, contro ogni forma di terrorismo. Ed io continuo a ripetermi che di tutti i morti non potremo conoscere il loro ultimo pensiero, in quell’istante impercettibile che li ha trascinati nel buio. Conto su tutti voi che oggi siete qui riuniti e su chi non ha potuto raggiungerci – conclude il sindaco Giorgio Del Ghingaro -. Conto su Viareggio sulla sua storia di antifascismo, sulla sua voglia di libertà sempre sostenuta e rivendicata lungo tutto il corso della storia della città”.

Del Ghingaro ricorda Francesconi: “Artista impegnato, raccontava fasti e miserie della società”

Cordoglio dell’amministrazione comunale viareggina per la scomparsa di Francesco Franco Francesconi, il pittore viareggino che si è spento ieri mattina all’Ospedale Versilia, dove era ricoverato.
Questo il messaggio del sindaco Giorgio Del Ghingaro: “Pittore ‘schivo ed in punta di piedi’, come è stato definito da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo bene: forse l’ultimo rappresentante di quella scuola viareggina civilmente impegnata che sapeva raccontare fasti e miserie della società. Quando muore un narratore, si strappa qualcosa nel filo dei ricordi di una città. Rimangono le opere con tutta la loro forza espressiva: un soffio di vita, la scintilla della creazione. A lui e alla sue famiglia, alle figlie Daniela, Viviana e Donatella, vanno le più sentite condoglianza da parte mia e di tutta l’amministrazione”.

Il Pd di Lucca “sospende” Giorgio Del Ghingaro

Non c’è pace nel Pd: ancora una volta ad accendere la miccia è Giorgio Del Ghingaro, che ha raccontato su Facebook come il circolo di Lucca centro abbia sospeso la sua domanda di rinnovo della tessera. Un caso che già da qualche tempo passava di bocca in bocca negli ambienti democratici e che incrocia anche i rapporti fra il Pd lucchese e quello versiliese, a pochissimi giorni di distanza dalla querella sugli eletti in consiglio provinciale. Del Ghingaro, infatti, spiega così la genesi della sospensione della pratica: «Il commissario del Pd di Viareggio Dati, segnala che il sindaco di Viareggio non deve avere la tessera e il pd di Lucca, col suo scrupoloso e zelante segretario Bambini, esegue». Così – spiega ancora l’ex primo cittadino di Capannori – è partito un messaggio per il segretario del circolo con sede in piazza San Francesco, Federica Pierotti: «La posizione di Del Ghingaro è stata posta ed è all’esame della commissione dei garanti, quindi in attesa di un pronunciamento della commissione la loro iscrizione è sospesa». Una ricostruzione sostanzialmente confermata dallo stesso Bambini: «Mi è stato posto il problema della segnalazione fatta sul caso di Giorgio Del Ghingaro alla commissione dei garanti territoriale. Quindi, in accordo con le strutture superiori del partito ho deciso di sospendere la consegna delle tessere». Patrizio Andreuccetti, segretario del territoriale aggiunge un tassello: «È una situazione particolare, perché i fatti contestati sono avvenuti in un altro ambito territoriale. Per questo ci sarà un confronto anche con il livello regionale del partito. La questione, infatti, non è solo tecnica: se così fosse Del Ghingaro semplicemente non potrebbe avere la tessera del Pd. Il problema è anche politico: non è in discussione se Del Ghingaro sia o no un buon ammnistratore, ma il fatto che il Pd ha delle regole ben precise». Detto questo, Bambini caldeggia una soluzione che ponga fine al muro contro muro: «Questa posizione non è immodificabile, bisognerà vedere quali saranno le decisioni della commissione dei garanti. Io penso e spero che la commissione decida il più rapidamente possibile, così come spero che si creino le condizioni per ricomporre un dialogo con Del Ghingaro, che comunque rimane nell’area del centrosinistra ed ha la mia stima per la sua esperienza amministrativa». Parole al miele. Che si scontrano però con il tono durissimo del post di Del Ghingaro: «È la prima volta nella storia che si sente dire che siccome una posizione è stata “posta all’esame”, c’è già la conclusione: di fatto il “posizionato” è considerato reo, colpevole, reietto. Il tutto prima di avvertire il diretto interessato, prima di sentire le ragioni di ognuno, prima di far svolgere una normale e ovvia discussione all’organismo preposto, la Commissione dei Garanti appunto. È una roba strana, che si aggiunge alle tante altre robe strane di questa vicenda in cui, mio malgrado, svolgo il ruolo di protagonista». Del Ghingaro passa poi all’attacco del commissario versiliese del partito, Giuseppe Dati: «Alla bruciante sconfitta alle amministrative di Viareggio Dati ha sommato quella di Pietrasanta, quella della mancata elezione di un consigliere regionale versiliese, quella sulla figura meschina alle provinciali di pochi giorni orsono. Nessuna discussione politica, nessun approfondimento, neanche un misero gesto di autocritica di un commissario Pd perdente plurimo. Anzi, il contrario, un arrocco infantile dentro il fortino pd chiuso ai cosiddetti “nemici”, che addirittura vengono sospesi, espulsi, allontanati. Atti colmi di superbia e di protervia, che contengono già i prodromi di una inevitabile ennesima sconfitta. Della serie: si rimane in tre, quelli puri, portatori di verità. Gli altri, la stragrande maggioranza, i portatori di idee e contenuti politici, fuori dalle scatole. Si potrebbe discutere a lungo e con vari paradigmi della questione, ma non ne ho voglia, la vicenda è stucchevole di per sè e non serve continuare a montare la panna della polemica. Per me la discussione, mai iniziata, finisce qui». Insomma, toni ben diversi da quelli che in un’intervista uscita ieri su questo giornale si auspicava il senatore Andrea Marcucci. Ma la politica è l’arte del compromesso. E forse anche in questa storia non è detta l’ultima parola.

di Luca Cinotti
Il Tirreno Lucca

Rischio commissariamento per il Pucciniano. Sul Carnevale piena intesa con Pozzoli

Novità in vista per la Fondazione Puccini. Del Ghingaro non lo dice chiaramente ma rispondendo alla domanda se si possa sbloccare la ricapitalizzazione necessaria per salvare i conti, risponde così: «Analizzando bene la delibera sulla ricapitalizzazione, approvata dalla precedente amministrazione, sono stati evidenziati dubbi sulla sua regolarità. Se questi dubbi venissero confermati – sottolinea mentre in città montano le voci circa il commissariamento della Fondazione – ci troveremmo di fronte all’ennesima situazione critica da gestire, ma lo faremo come sempre con la massima attenzione e serietà, senza buttarla in chiacchiere, come in diversi sono soliti fare. Nei prossimi giorni quindi prenderemo una decisione conseguente. Per noi Puccini e il Festival sono il perno dell’offerta culturale e un biglietto da visita in grado di aprire a Torre del Lago e Viareggio le porte del mondo». Riguardo al Carnevale, infine, il sindaco ribadisce che «è parte fondamentale dell’identità viareggina, che è anche da lì che bisogna ripartire per ricostruire una comunità che sta cercando di riprendersi dignità e prestigio che le appartengono. La Fondazione è gestita da un commissario competente. Stiamo lavorando, in stretta collaborazione, per offrire alla città e ai visitatori una manifestazione che coniughi tradizione ed esigenze di modernità e innovazione, gestendo con attenzione le spese».

Del Ghingaro: dalla vittoria elettorale al Governo

Giorgio Del Ghingaro è stato eletto sindaco di Viareggio il 14 giugno scorso, quando ha vinto il ballottaggio con Luca Poletti, nettamente, con il 60,33 per cento dei voti: 9.286 contro 6.105. I SOSTENITORI. Il sindaco nella lunga cavalcata che lo ha portato alla guida del Comune è stato sostenuto da cinque liste civiche: Lista Del Ghingaro (4.218 voti), Viareggio tornerà bellissima (1.084), Viareggio democratica (1.444), Uniti per Viareggio (255) e Sto con Viareggio (558). LA GIUNTA. Rossella Martina è vicesindaco e assessore alla creatività (cultura, educazione, edilizia scolastica, pari op- portunità e politiche giovanili), Alessandro Pesci è assessore alla rigenerazione urbana (pianificazione urbanistica, mobilità, lavori pubblici, agricoltura, ambiente), Maurizio Manzo è assessore alla libertà urbana (polizia municipale, cultura della legalità, protezione civile), Laura Servetti è assessore al bilancio (tributi, patrimonio pubblico, demanio, governance par- tecipate, semplificazione), Maria Sandra Mei è assessore al welfare (politiche sociali e sanitarie, volontariato, tutela animali), Valter Alberici è l’assessore al coordinamento delle politiche per lo sviluppo economico (turismo, porto e pesca, personale, processi partecipativi, trasparenza e comunicazione)

Antonio Scurati vincitore del premio Viareggio Repaci

Sono Antonio Scurati con “Il tempo migliore della nostra vita” (Bompiani) per la narrativa, Franco Buffoni con “Jucci” (Mondadori) per la sezione poesia e infine Massimo Bucciantini e il suo “Campo dei Fiori” (Einaudi) per la saggistica i vincitori del premio Viareggio Repaci edizione 2015.
La giuria del premio al completo, con a capo la presidente Simona Costa, professoressa di letteratura italiana contemporanea a Roma III, ha preso parte alla serata, la prima per la nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Del Ghingaro alle prese con una città in dissesto la cui crisi finanziari colpisce inevitabilmente anche il premio letterario, forte di una grande storia ma alle prese con una attualità di scarse risorse e tanta buona volontà. Ma si va avanti. E anche con nomi importanti della cultura italiana. Ecco quali erano nelle terne in finale del premio le altre opere selezionate: Per la narrativa: Paola Capriolo, “Mi ricordo”, Giunti; Maurizio Torchio, “Cattivi”, Einaudi. Poesia: Luigi Fontanella, “L’adolescenza e la notte”, Passigli; Giovanni Parrini, “Valichi”, Moretti & Vitali. Saggistica: Elio Gioanola, “Manzoni. La prosa del mondo”, Jacabook; Vincenzo Trione, “Effetto città. Arte Cinema Modernità”, Bompiani.

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