L’intralcio

L’intralcio

Un esponente della vecchia politica viareggina, quella che ha causato il disastro del dissesto e la decadenza della città, un signore che ha purtroppo dato ampio esempio di cattiva amministrazione e di mala gestio quando è stato al governo della città, quel tizio lì in uno dei tanti ragionamenti inutili e kafkiani che propina quotidianamente, ha detto una cosa significativa e cioè che io sarei un ”intralcio”per viareggio.
Intralcio. In questa parola c’è tutta la sintesi di quello che pensa di me la vecchia politica viareggina.
Sono un intralcio alle basse clientele, ai giochetti, ai favori, al dispetto delle regole, alla scorrettezza amministrativa, alla distruzione dei conti, allo sperpero del denaro pubblico. Un intralcio per le scorrerie delle bande di delinquenti affamati di poltrone, di incarichi, di piccoli squallidi poteri.
Un intralcio.
Per queste persone, che sono riuscite a distruggere una città, che noi stiamo rimettendo in ordine un pezzo alla volta, per loro io non posso essere che un intralcio.
In sintesi non possono fare più i loro troiai se ci sono io.
Vi confesso che ne vado orgoglioso.
Abbasso i malfattori e i mascalzoni, viva la Viareggio pulita e sana.
Io continuerò ad essere d’intralcio a quelli che non vogliono il bene della città.

Viareggio: tradizione, identità, arte e bellezza

Viareggio: tradizione, identità, arte e bellezza

Si sta per chiudere un fine settimana strepitoso.
Ieri il pienone al terzo corso di carnevale: una sfilata di costruzioni allegoriche fantastiche e fantasiose, tra i colori e le musiche di una splendente Viareggio.
Stamattina il premio Ondina d’Oro ad Amanda Sandrelli ed un riconoscimento speciale a sua madre Stefania. Tanta è stata l’energia, l’allegria e la simpatia che ci hanno regalato che è come avessimo attribuito il riconoscimento a tutte le donne di Viareggio.
Poi l’inaugurazione del museo del Carnevalotto, nel Palazzo delle Muse in Piazza Mazzini: uno scrigno di strepitose opere d’arte davvero di grande suggestione.
Tutto questo davanti al mare e a decine di migliaia di persone che hanno invaso festosamente la città.
Questa è la Viareggio che vogliamo: tradizione, identità, arte, bellezza.

Grazie per la fiducia

Grazie per la fiducia

In questi giorni si sono susseguiti annunci di varie associazioni e formazioni politiche che hanno dichiarato di voler appoggiare la mia candidatura a sindaco di Viareggio.
Oltre i simboli e le appartenenze, è stato bello ricevere tante attestazioni di fiducia.
Lista Del Ghingaro, Viareggio Democratica, Uniti per Viareggio e Torre del Lago, Progetto per Viareggio, CivicaMente, Giovani per Viareggio, BuonSenso, sono ad oggi le liste pronte a mettere il loro simbolo vicino al mio nome. A queste vanno aggiunte i partiti che lavoreranno in appoggio al sottoscritto: Italia Viva e Più Europa, per adesso.
Ed è importante sottolineare che dietro ad ogni lista, ad ogni sigla di partito, ci sono persone pronte a metterci la faccia. Uomini e donne che hanno apprezzato il lavoro svolto da questa Amministrazione e che oggi vogliono impegnarsi con e per la città.
A tutti loro, e a quanti vorranno aggiungersi, va il mio personale ringraziamento.
Adesso è il momento di lavorare e di crederci fino in fondo.
Viareggio, più di prima.

Mezzofondisti, non sprinter.

Mezzofondisti, non sprinter.

Ho sempre pensato che per amministrare bene non servano sprinter centometristi, che consumano enormi energie in pochi metri e magari per un centesimo di secondo buttano via anni di allenamenti. Per me servono invece mezzofondisti, che controllino il loro percorso, che abbiano obiettivi parziali determinati e resistenza per raggiungere il traguardo. Serve gente che suda e che sa soffrire, che è abituata ad ogni genere di tempo e di pista, con la mente fresca e con le mani libere. Responsabili e consapevoli ad ogni metro del loro destino.

Teoria delle sostituizioni delle motivazioni

La teoria della sostituzione delle motivazioni sostiene che l’introduzione di un incentivo monetario diminuisce la disponibilità della gente a comportarsi nel modo che si vorrebbe incentivare.
Mi spiego meglio. Nel caso delle multe ad esempio, la motivazione del denaro mina la motivazione del senso civico. Non si affianca ad essa, la sostituisce. Produce un cambiamento della percezione sul perché facciamo qualcosa. Non parcheggio la macchina in divieto non perché procuro un danno alla Comunità ma perché rischio di dover pagare una sanzione.
Siamo tutti d’accordo che fare una cosa per soldi è diverso che farla per senso di responsabilità: così a poco a poco non riconosciamo più quali sono i valori veri, primari, quelli che ci fanno stare meglio, i bisogni essenziali che dobbiamo soddisfare per essere felici.
In questi giorni al sindaco si chiedono più multe per chi abbandona la spazzatura ma anche per chi conferisce in maniera sbagliata i rifiuti. Si vogliono più vigili in strada ad aprire sacchetti, a controllare i cestini.
Lo chiede chi ha fallito: il degrado è sotto gli occhi di tutti. Lo chiede chi ha sottovalutato la portata di un’idea.
Lo chiede chi non ha voluto capire, per troppa presunzione, che la Strategia Rifiuti Zero è una vera e propria rivoluzione culturale: perché riesca serve l’aiuto di tutta la città. Tanti individui che come fossero uno solo, si uniscono per raggiungere un obiettivo.
Questa è la strada da percorrere: non servono più multe, i controlli si faranno certo. Ma non possono essere le multe la motivazione!
Serve capire di cosa abbiamo veramente bisogno. Serve l’amore per Viareggio, perché la città sia più bella e più pulita.
Qui sta il vero cambiamento: la ricerca della bellezza, la volontà di costruirla, un pezzo alla volta. Tutti insieme, per essere più felici.

Riflessioni sulla raccolta differenziata

Questo scrivevo ad agosto, durante il commissariamento del comune e dopo l’allontanamento del vertice Sea da me nominato. Ovviamente non fui ascoltato.
“State fermi!
Fare bene la raccolta differenziata porta a porta, organizzare un servizio efficiente, guardare alla strategia Rifiuti Zero per la diminuzione dello scarto, mettere in piedi una serie di inziative in grado di valorizzare il ruolo centrale del cittadino, individuare elementi premianti dopo una fase di sperimentazione. Incontrare la gente, in assemblea, nei condomini, nelle attivitá commerciali, per strada. Coinvolgere il personale dell’azienda di raccolta, formarlo, dargli obiettivi concreti e condivisi. Infine gli amministratori, quelli ci devono mettere la faccia, crederci davvero, spendersi per cambiare prospettiva.
Questo, in estrema sintesi, va fatto per far decollare un progetto ambizioso, che rappresenta un piccola rivoluzione, quello della gestione dei rifiuti in una città, qualsiasi essa sia, di qualsiasi dimensione e ubicazione.
A Viareggio eravamo partiti con questi presupposti, che ora mi sembra si siano smarriti del tutto. Quindi meglio fermarsi, perché l’andare avanti a casaccio come si sta facendo, diventerà un boomerang, creerá difficoltá allo sviluppo di un nuovo pensiero, produrrá il contrario di quello a cui si tende.
Fermatevi. Lo dico a Sea, lo dico al Commissario. Questa strada è sbagliata, va ripensata, ricalibrata, rielaborata.
Guardate per fare Rifiuti Zero non bastano un po’ di slogan e un po’ di articoli di giornale, serve una grande applicazione di comunitá ( comune, azienda, cittadini, imprese), serve dedizione e coraggio, tutte cose che mancano a Viareggio in questo momento. Fermatevi, è meglio.”

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