Amaranto come la città, verdi perché ecologiche, vintage perché vengono distribuite lungo la costa del liberty. E poi magari morbide come il cotone, sahariane come la juta, robuste come il nylon che, dice la leggenda, nacque come risposta americana al blocco delle importazioni di seta cinese messo in atto dai giapponesi.
Insomma, eccola qui la nuova rivoluzione del trasporto manuale, quello con cui dobbiamo fare i conti quando si va a fare la spesa al supermercato o tra le bancarelle della frutta e della verdura: dal primo gennaio è partita l’epoca plastic-free (obbligo di buste riciclabili) ed immancabilmente la fantasia diventa padrone di un nuovo, promettente mercato.
Sì, perché alla fine le “sporte” di adesso non sono proprio quelle che usavano le nostre nonne ed inevitabilmente si pagano salate, più o meno da uno a cinque euro, a seconda dei modelli e della grandezza, con il piccolo particolare che poi riusabili più di tanto non sono, visto che comunque alla fine si rompono e finiscono anche loro nella spazzatura.
Ma tant’è, e così arrivano le griffe tipo Blanc, un vero e proprio mito per la biancheria della casa, o magari Pinko, marchio che per le sue “riciclabili” ha scelto un rosa lucido a dir poco originale. Ed arrivano, soprattutto, anche le prime creazioni dei nostri negozi e dei nostri centri commerciali naturali che hanno deciso di mettere in piedi proposte “unificanti” seguendo la strada già battuta dalle grandi insegne, a cominciare dalla Coop, prima realtà (in comune a Unicoop Tirreno e Unicoop Firenze) ad introdurre gli shopper ecologici.
Esordio col botto. Il successo in ogni caso sembra assicurato: a Livorno, ad esempio, è bastata una mattinata, quella di sabato 15 gennaio, per venderne, almeno 1.500, complice anche l’abbordabilissimo prezzo di appena un euro.
In città l’idea delle sporte ufficiali è partita dai commercianti del mercato centrale del pentagono del Buontalenti: un luogo di ritrovo per la spesa tradizionale che ogni giorno accoglie centinaia di clienti in cerca del miglior prezzo e dei migliori prodotti. È vero che Il colore era abbastanza scontato, un amaranto intenso come quello della bandiera labronica, ma sopra c’è una bella scritta ed il disegno in bianco dell’edificio storico che ospita banconi e negozi.
Ma a rivendicare il primato dell’idea, almeno in Toscana, è un Comune che ha deciso di fare un regalo ai suoi cittadini: a Capannori, 46mila abitanti e 40 frazioni in provincia di Lucca, nei prossimi giorni distribuiranno gratuitamente 20mila borse riutilizzabili in tessuto verde, di cui 17mila alle famiglie ed il resto ai punti di vendita aderenti all’iniziativa.
«È un’iniziativa che fa parte del progetto “Porta la sporta” promosso dall’associazione Comuni Virtuosi, di cui siamo membri, ed applicato in ambito locale in collaborazione con le associazioni dei commercianti e l’Ascit, l’azienda per l’igiene ambientale – spiega il sindaco Giorgio Del Ghingaro -. Si tratta di un passo concreto verso l’obiettivo Rifiuti Zero che segue la rivoluzione culturale dei rifiuti “porta a porta” e il nostro 82 per cento di raccolta differenziata. Perché abbiamo deciso di regalare un borsa con il nostro marchio a tutte le famiglie? Semplice: perché, mi chiedo, dover spendere per una busta che ha un’alta facilità di rompersi durante il trasporto, che ha un costo e che diventa un rifiuto, quando se ne ha a disposizione un’altra riutilizzabile e più robusta?».
In tanti ci pensano. In ogni caso, sostituire la massa dei sacchetti di plastica che gli italiani consumavamo nell’arco dell’anno non sarà certamente un’impresa semplice: a parte ancora iper e supermercati, preparati ormai da tempo, una rapida inchiesta tra i commercianti toscani sembra uno slalom tra creatività, molta incertezza e una buona dose di improvvisazione.
E così se catene notissime come Nencini Sport (cinque punti di vendita) vanno ancora avanti con le scorte che tra l’altro sono ancora legalmente smaltibili, altri riciclano in senso ecologico iniziative di marketing.
Ad esempio, come spiega Federico Lanza, presidente del Consorzio Città di Lucca-Centro Commerciale Naturale adottando una busta di carta identica per tutti i negozi (il colore sarà un verde acido piuttosto sgargiante) nell’ambito della Lucca Outlet Week, manifestazione in programma a febbraio in cui verranno proposti sconti fino al 50 per cento.
Oppure, come aggiunge Piero Bertolani, titolare di sette negozi di articoli sportivi ed abbigliamento a Viareggio (tre in Passeggiata, altrettanti in centro, un outlet sull’Aurelia), con il rilancio di iniziative come quella da lui ideata alcuni mesi fa: borse da spiaggia, robuste e con immagini retrò anni ’40, in regalo a chi spende però almeno cinquanta euro.
Stefano Bartoli
“Il Tirreno”