Viareggio: tradizione, identità, arte e bellezza

Viareggio: tradizione, identità, arte e bellezza

Si sta per chiudere un fine settimana strepitoso.
Ieri il pienone al terzo corso di carnevale: una sfilata di costruzioni allegoriche fantastiche e fantasiose, tra i colori e le musiche di una splendente Viareggio.
Stamattina il premio Ondina d’Oro ad Amanda Sandrelli ed un riconoscimento speciale a sua madre Stefania. Tanta è stata l’energia, l’allegria e la simpatia che ci hanno regalato che è come avessimo attribuito il riconoscimento a tutte le donne di Viareggio.
Poi l’inaugurazione del museo del Carnevalotto, nel Palazzo delle Muse in Piazza Mazzini: uno scrigno di strepitose opere d’arte davvero di grande suggestione.
Tutto questo davanti al mare e a decine di migliaia di persone che hanno invaso festosamente la città.
Questa è la Viareggio che vogliamo: tradizione, identità, arte, bellezza.

Grazie per la fiducia

Grazie per la fiducia

In questi giorni si sono susseguiti annunci di varie associazioni e formazioni politiche che hanno dichiarato di voler appoggiare la mia candidatura a sindaco di Viareggio.
Oltre i simboli e le appartenenze, è stato bello ricevere tante attestazioni di fiducia.
Lista Del Ghingaro, Viareggio Democratica, Uniti per Viareggio e Torre del Lago, Progetto per Viareggio, CivicaMente, Giovani per Viareggio, BuonSenso, sono ad oggi le liste pronte a mettere il loro simbolo vicino al mio nome. A queste vanno aggiunte i partiti che lavoreranno in appoggio al sottoscritto: Italia Viva e Più Europa, per adesso.
Ed è importante sottolineare che dietro ad ogni lista, ad ogni sigla di partito, ci sono persone pronte a metterci la faccia. Uomini e donne che hanno apprezzato il lavoro svolto da questa Amministrazione e che oggi vogliono impegnarsi con e per la città.
A tutti loro, e a quanti vorranno aggiungersi, va il mio personale ringraziamento.
Adesso è il momento di lavorare e di crederci fino in fondo.
Viareggio, più di prima.

Mezzofondisti, non sprinter.

Mezzofondisti, non sprinter.

Ho sempre pensato che per amministrare bene non servano sprinter centometristi, che consumano enormi energie in pochi metri e magari per un centesimo di secondo buttano via anni di allenamenti. Per me servono invece mezzofondisti, che controllino il loro percorso, che abbiano obiettivi parziali determinati e resistenza per raggiungere il traguardo. Serve gente che suda e che sa soffrire, che è abituata ad ogni genere di tempo e di pista, con la mente fresca e con le mani libere. Responsabili e consapevoli ad ogni metro del loro destino.

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