Un assessore competente con delega all’agricoltura e il Piano Operativo adottato e approvato entro un anno: «Senza questo strumento non si cresce – ha spiegato Giorgio Del Ghingaro a una rappresentanza di Coldiretti -, il Piano Strutturale che detta gli indirizzi generali, le strategia di intervento, definisce esattamente il limite fra zona urbana e zona extraurbana, fra città e zona rurale, ha valide premesse che però vanno sistemate. Contestualmente dobbiamo mettere mano al nuovo piano operativo che sostituisce il precedente Regolamento Urbanistico che a Viareggio non è mai esistito».

«Viareggio ha la densità demografica più alta della Toscana con l’eccezione di Firenze – spiega il candidato –. E’ impensabile che non abbia mai avuto un Regolamento Urbanistico».

«Dobbiamo ridisegnare i centri abitati, i quartieri – dice ancora Del Ghingaro – va fatto un ragionamento rispetto alle aree verdi, alle attività, al ruolo che può avere l’agricoltura nello sviluppo del territorio, e intendo non solo sviluppo imprenditoriale ma anche il vissuto di una comunità. Perché sviluppo non vuol dire sempre innovazione può anche significare mantenimento dell’esistente, prima di tutto mantenimento del territorio».

«Io esigo un approccio professionale rispetto all’attività dell’Ente – dice Del Ghingaro -. Ho già messo in campo una squadra strutturata di tecnici, formata da architetti, geologi, urbanisti, per capire in quanto tempo possiamo arrivare a dotarci di questo importante strumento che è fondamentale per uno sviluppo strutturato e sostenibile del territorio. Risparmierò tempo prezioso facendo prima e durante la messa a punto del Piano, gli incontri con le associazioni, imprenditori, cittadini e in modo da arrivare all’adozione avendo già recepito il grosso delle osservazioni. Se ci lavoriamo bene, in un anno ce la facciamo ad adottare e ad approvarlo. Queste non sono parole: l’ho già fatto, ha funzionato, e intendo rifarlo. In maniera chiara, trasparente e secondo la legge».

«L’agricoltura è una risorsa – continua il candidato – dobbiamo valorizzare i prodotti del territorio: va incentivata la filiera corta, che è economica in termini di spesa energetica ed ambientale e di maggior qualità rispetto ai prodotti che arrivano al consumatore. Penso a un mercato dei prodotti locali, a convenzioni con le mense, a percorsi extrascolastici per tornare alla conoscenza del prodotto locale, ma anche alla promozione delle attività turistiche che adottano menù a km zero».

«Grandi competenza quindi perché di questo c’è bisogno – conclude Del Ghingaro – e di grande determinazione. E’ impensabile avere a Viareggio il degrado che c’è con le realtà e le eccellenze che abbiamo a disposizione: molte cose possono essere fatte in sinergia e a costi contenuti ma non sono state fatte. E’ l’ora di finirla con il fatto che nessuno si assume la responsabilità di prendere decisioni. A Viareggio è mancato un progetto complessivo di sistema: una cosa è certa e chi mi conosce lo sa: io immobile non ci sto. Con me si cambia».

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