Da “LoSchermo.it”
di Silvia Maria Cristina Senette
CAPANNORI (Lucca), 13 novembre – Dall’ipotesi McDonald’s al futuro del cinema locale, dalla proposta di un’azienda unica dei rifiuti alla spina nel fianco dell’impianto di compostaggio, dai retroscena della sua tessera di partito alle prossime primarie per il candidato alla sua successione, fino al piano della telefonia mobile, alle nomine ai vertici del consorzio di bonifica e alla futura area di sosta all’uscita del nuovo casello autostradale.
È un “Del Ghingaro pensiero” a tutto tondo, quello distillato questa mattina in occasione del breve ma intenso question time voluto dal sindaco di Capannori per rispondere alla stampa su una molteplicità di questioni cogenti per il vasto territorio comunale.
Sorridente e sicuro di sé, il primo cittadino si è presentato in sala giunta per “l’ora delle domande” mentre già i giornalisti dibattevano del tema caldo del giorno: la presunta e imminente apertura di un fast-food della nota multinazionale americana a Lammari. A chi lo accoglie con un “qui si parla di hamburger”, Giorgio Del Ghingaro replica composto: “io sto con i tordelli”. Slogan a cui segue ampia argomentazione, anche a risposta per le polemiche immediatamente seguite alla notizia dirompente.
“Tutte le nostre politiche, in questi anni, sono state mirate a privilegiare la filiera corta e le tipicità locali, impedendo alla grande distribuzione la colonizzazione del territorio e preservando i negozi di vicinato, che hanno anche un valore di coesione sociale”, esordisce il sindaco uscente. “Ricorderete la mia battaglia contro l’Esselunga di svariati anni fa. Io però non sono un imperatore e non posso impedire a McDonald’s di aprire perché non mi garba. Ci sono delle normative e la pratica è in Comune. Valuteremo la richiesta e se corrisponde alle norme vigenti non potremo farci nulla. Anche perché ci confrontiamo con una realtà che il McDonald’s lo vuole; la mia posizione radical chic si scontra con quella di gran parte della cittadinanza che lo vede come un servizio”.
Scontro di opinione che pare essersi consumato anche tra le mura domestiche di casa Del Ghingaro. “L’ultima volta che ci sono stato sarà stata una quindicina di giorni fa, costretto da mio figlio, al rientro da una partita di golf”, confessa il primo citadino. “Ci siamo fermati al fast-fod e ho preso un “coso” doppio, di quegli affari alti così (indica una spanna, ndr). Un “big-qualcosa”. L’ho digerito dopo sei, sette giorni, però l’ho mangiato”. Ancor più indigesta sarebbe, però, la questione rifiuti. “Qui abbiamo criteri ferrei sulla raccolta differenziata. Bisogna vedere come si comporta in proposito questa catena”.
Restando in argomento, il tema successivo riguarda la proposta del sindaco di creare un’azienda unica provinciale per la raccolta dei rifiuti. “È un po’ che ci lavoro, l’idea non è recentissima e una società che metta insieme una novantina di comuni è cosa lunga e complessa. Ma in ambito Ato – tra Massa, Carrara, Pisa, Livorno e Lucca – la realtà più simile a noi per filosofia “rifiuti zero” è senz’altro Lucca, in contrapposizione al sistema Pisa-Livorno. Noi portiamo avanti il paradigma “meno produzione di rifiuti, più raccolta differenziata”, e insieme possiamo farci valere. So che Tambellini sta valutando l’ipotesi; Viareggio e Camaiore hanno già aderito. Oggi manderò un documento all’Ato dicendo che la battaglia di Capannori non è sovrapponibile al loro sistema”.
Sulla questione delle elezioni per il consorzio di bonifica, la sua posizione è chiara e a favore del presidente in carica. “Io sto con Ismaele Ridolfi. Lo sostengo in modo convinto perché credo che abbia fatto un ottimo lavoro. Si è fatta una cassa di espansione qui a Lammari che è un lavoro meraviglioso, una pulizia delle canalette minuziosa. Sto con Ridolfi, l’ho già detto e lo ripeto”.
Altro nodo spinoso: l’impianto di compostaggio. Sulla patata bollente che tre anni fa ha causato lo strappo insanabile interno al Pd comunale, il sindaco non cede di un passo ma, per un istante, perde il suo aplomb scagliandosi contro chi domanda informazioni ulteriori senza accontentarsi del suo vago “Abbiamo la tranquillità di aver fatto tutto quello che dovevamo fare. Valuteremo la mozione”. Un breve fuoco d’artificio, poi Del Ghingaro si ricompone e approfondisce. “Noi vogliamo assolutamente costruire un impianto di compostaggio per completare il ciclo virtuoso dei rifiuti e lo faremo. L’area è già stata individuata e il sito scelto è quello alla Lista”. Che poi questo abbia provocato la frattura nella maggioranza, che il progetto sia fermo da tre anni a causa dell’impasse di Palazzo Ducale, che i dissidenti del Pd comunale abbiano bocciato anche l’opzione B in località Frizzone Nord, questo pare non scalfire le intenzioni di Del Ghingaro.
Il question time prosegue parlando dell’aeroporto. “Crediamo molto nel suo sviluppo”, chiarisce il sindaco. “È necessario investire, ma ci sarà un ritorno socio-economico molto ampio. Si parla di una concessione totale e l’Enac si è già espressa in proposito”. Del Ghingaro getta acqua sul fuoco delle recenti polemiche.“L’amministrazione non è in campagna elettorale: ha fatto il proprio lavoro e i bilanci sono pubblici, basta andarli a vedere. Abbiamo rilevato una società con 750mila euro di rosso e contiamo di andare in pareggio già quest’anno. Quelli che si propongono alle primarie del Pd sono dentro la maggioranza e per nove anni hanno fatto quello che si è deciso insieme. Capisco che siano in campagna elettorale, ma attaccare quello che si è fatto di comune accordo pare francamente ridicolo”.
A proposito delle elezioni comunali, il primo cittadino cerca di mantenere un atteggiamento di distacco. “Ci sono persone che ritengono di dover fare una proposta propria per diventare sindaco e ci sono movimenti che vogliono avanzare proposte politiche di cambiamento. Io, però, non vedo proposte all’altezza della politica espressa fino ad oggi a Capannori. Noi ci siamo caratterizzati per una politica che ha allargato gli orizzonti al territorio comprensoriale, regionale, a volte nazionale, dando risposta alle richieste dei capannoresi. Non vorrei che nella piccola lotta per le piccole cose si smarrisse la via maestra, perché allo stato attuale non vedo ancora una proposta alta in grado di dare risposte concrete a Capannori per i prossimi dieci anni”.
Sui due nomi dati per certi nella tenzone delle primarie del Pd – il vicesindaco Luca Menesini e la capofila dei “dissidenti” Silvana Pisani – e sugli altri due di cui si vocifera – l’assessore alle finanze Lara Pizza e la pluricontesa Maria Pia Bertolucci – Del Ghingaro ha le idee chiare. “Ho letto che la Bertolucci ha declinato l’invito e, sapendo che non ha la lingua biforcuta, credo davvero che non intenda candidarsi. Sulla Pisani preferirei non esprimere commenti, ma nella sua candidatura non vedo alcun disegno politico. Lara e Luca sono due persone molto diverse, molto giovani e molto valide, e voglio a entrambi molto bene. Se si presentassero alle primarie sarebbe una bella sfida: sarebbe bellissimo poter presenziare alle primarie di due cavalli di razza come Pizza e Menesini”.
I sindaco si sofferma rapidamente e malvolentieri sulla controversa vicenda del suo tesseramento al Partito Democratico che lo ha visto al centro delle cronache nazionali. “È una faccenda che ho vissuto molto male”, ammette. “Uno spettacolo che definisco triste. Per chi da tre anni era fuori dal dibattito interno al Pd, aver preso la tessera vuol dire ripartire da zero, da semplicissimo iscritto nel circolo di Lucca che con mio gran piacere mi ha offerto la tessera. Non mi occupo del Pd di Capannori perché, non essendo iscritto, non ne so nulla. E non mi occupo delle faccende lucchesi perché sono l’ultimo arrivato. Non ho nessun incarico, non voglio nessun incarico e volutamente non sono andato a votare alle primarie del Pd”.
Il suo tesseramento tardivo però, garantisce Del Ghingaro, non prelude a nessuna sua mossa – imminente o futura – in campo politico. “Abbiamo cambiato Capannori. Era il contado di Lucca e ora conta qualcosa, c’è una comunità capannorese. Questo è il vero risultato di questi dieci anni da sindaco senza madrine né padrini. Sono felice così”.
Nel futuro di Del Ghingaro, a suo dire, non ci sarebbero dunque progetti politici e nei suoi sogni non vede né la Regione né l’Europa. “Sogno Tirrenia”, ironizza. “Ci sono due campi da golf, uno da nove e uno da diciotto buche. Questo è il mio sogno. E da giugno in poi avrò tempo di andarci, tra una pausa e l’altra, dopo essere tornato al mio lavoro di tributarista per 12 ore al giorno in studio”.
Davvero nessuna ambizione sovracomunale? “Non potrei mai avere il consenso necessario per arrivare in Regione o in Europa”, chiosa. “Capannori è diventata un’eccellenza nazionale e godo di una grande stima da parte dei capannoresi, ma in provincia, in regione e in italia non sono nessuno. Ho sempre rotto le scatole e ho sempre detto quello che penso. Un sindaco così non può piacere alla politica”.
Verrebbe da ribattere che anche Grillo e Renzi hanno rotto parecchio le scatole dicendo quello che pensano e li ha attesi un destino diverso dai campi da golf. Ma forse, come per le primarie del Pd di Capannori, anche per Del Ghingaro non è ancora tempo di giocare i suoi assi nella manica.