29/10/13. Una volta la coerenza era una virtù, un elemento positivo che caratterizzava le persone serie, quelle su cui potevi contare.

Naturalmente la persona coerente poteva cambiare anche idea, ma dentro un percorso e un ragionamento di conversione intelligente e “politically correct” che non facesse perdere il “senso” (sociologicamente inteso) della scelta, ma anzi lo esaltasse e lo valorizzasse. Oggi non è piú così la coerenza si manifesta spessissimo, soprattutto in politica, con cambiamenti di casacca a seconda delle convenienze personali del momento, come se il soggetto interessato fosse il demiurgo della virtù “coerenza” e potesse di volta in volta plasmarla a suo piacere rispetto alle occasioni che gli si presentano per soddisfare se stesso e trarre beneficio. Insomma il ” se mi conviene lo faccio” è all’ordine del giorno e le regole etiche prima e morali poi vanno serenamente a farsi benedire.


Io continuo invece a credere nella correttezza dei comportamenti e nella linearità dei percorsi. Sarà che ho una certa eta… E non mi stanno per nulla simpatici i novelli atleti della contraddizione che si cimentano in tuffi carpiati, con doppio avvitamento e capriola finale, per giustificare scelte sgradite fino al giorno prima e che sposano invece felici e appassionati il giorno dopo.

29/10/13

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