17/10/13. Aiutare gli automobilisti a rispettare il codice della strada nei centri abitati incrementando la percezione del controllo della velocità. Studiare i comportamenti al volante. Far capire alla comunità – in particolar modo nelle scuole – l’importanza della prevenzione, infondendo una nuova “cultura” della sicurezza stradale. Sono questi gli scopi del progetto “Noi sicuri” che verrà sperimentato a partire dalla prossima settimana a Capannori, come primo comune della provincia di Lucca, che è stato presentato dal vice sindaco Luca Menesini, dall’assessore alla polizia municipale, Pierangelo Paoli, e da Paolo Goglio, direttore di “Noi sicuri”.
Il progetto ruota attorno a “Velo ok”, un box mobile in polietilene da installare a bordo strada. E’ altamente visibile sia di giorno che di notte, grazie al suo colore arancione e ai catarinfrangenti, ed è predisposto per alloggiare un autovelox. L’apparecchio, però, si troverà solo alcune volte al suo interno, senza che l’automobilista possa saperlo. Inizialmente i box saranno posizionati in via del Masini a Marlia e in via di Carraia tra Toringo e Carraia ma se la sperimentazione andrà a buon fine saranno collocati anche in altre vie di competenza comunale e ad alto transito, specie di mezzi pesanti.
Rilevante sarà anche la fase di studio. Prima dell’installazione del box, e dopo alcune settimane dalla sua collocazione, saranno rilevate le velocità di transito dei mezzi, con particolare riferimento a quella media e a quella massima. Questo permetterà all’amministrazione comunale di analizzare con accuratezza il comportamento degli automobilisti. Negli altri 400 Comuni che in Italia adottano “Velo ok” è stato rilevato che la velocità diminuisce di oltre 10 km/h e che aumenta di circa il 70% il numero dei veicoli che viaggiano al di sotto dei 50 km/h.
“Questo progetto innovativo, che siamo lieti di sperimentare a Capannori, mira innanzitutto alla prevenzione – ha affermato il vice sindaco, Luca Menesini -. Veniamo quindi incontro alle richieste dei cittadini che chiedono strade più sicure specie in quelle zone che sono attraversate da molte auto e camion. Grazie ai box mobili indurremo i viaggiatori a moderare la velocità, assumendo quindi un comportamento più responsabile. Importante è anche la fase di rilevamento, che ci permetterà di conoscere con più accuratezza i flussi di traffico. Il progetto rientra nel piano generale della mobilità ed è il primo passo per fare anche un’analisi delle criticità nelle aree interessate che riguardano soprattutto la promiscuità di mezzi pesanti ed auto, per realizzare progetti di miglioramento della viabilità”.
“L’amministrazione comunale continua a investire in sicurezza – ha detto l’assessore alla polizia municipale, Pierangelo Paoli -. Lo fa con un metodo che da un lato agisce sulla strada, facendo comprendere ai cittadini l’importanza di rispettare i limiti di velocità nei tratti più transitati e ad alta densità abitativa, dall’altra sulla scuola, portando dentro le famiglie un messaggio di prevenzione. Finalità, queste, che da sempre la nostra amministrazione comunale ha perseguito e che grazie a questo progetto saranno ulteriormente rafforzate”.
“Il progetto mette in secondo piano l’aspetto sanzionatorio, perché il nostro metodo, già utilizzato con successo in altre realtà, ha come obiettivo primario quello di modificare il comportamento degli automobilisti su strada – ha aggiunto Paolo Goglio, direttore del progetto “Noi sicuri” – Laddove il box è presente i mezzi viaggiano a una velocità più ridotta, che continua a essere mantenuta anche quando ‘Velo ok’ viene rimosso per essere spostato in un’altra strada, perché il guidatore ha compreso l’importanza di guidare in modo sicuro in quel tratto di via. Il risultato viene ottenuto perché si tratta di un progetto trasparente, che fa della comunicazione e del processo educativo nei confronti della comunità, uno dei suoi punti di forza. Sono sicuro che una realtà virtuosa come Capannori sia terreno fertile per iniziative come questa, che sono quanto più efficaci quanti più estese a livello di vicine realtà locali”.
La fase educativa del progetto guarda anche alle scuole, dove sono previsti incontri con un’équipe di psicologi del traffico che partono dall’analisi della percezione del rischio tra i giovani per definire i metodi di intervento più idonei.