Si è sempre astenuto, per lasciar decidere i sindaci delle zone interessate. Così era stato deciso all’inizio della discussione sulla localizzazione dell’ospedale unico della Valle. E così ha scelto di fare anche ieri Giorgio Del Ghingaro, primo cittadino di Capannori e presidente della Conferenza generale dei sindaci. Una questione di regole, per Del Ghingaro, che ha ricordato come l’astensione sia un segno di rispetto per l’articolazione zonale. Ma il richiamo alle regole è arrivato anche da Vittorio Fantozzi, sindaco di Montecarlo, che tuttavia non ha scelto l’astensione, votando a favore di una decisione già presa dai sindaci e che – ha sottolineato – «intendo rispettare». Per il protrarsi della discussione sull’ospedale della Valle, è stato rimandato alla prossima assemblea l’intervento del direttore generale Antonio D’Urso, sulla riorganizzazione aziendale.
di Paola Taddeucci wLUCCA Sì a Piano Pieve, nel comune di Pieve Fosciana, come sede dell’ospedale unico della Valle del Serchio. Ma sarà molto probabilmente un ospedale un po’ ridotto, nelle dimensioni, nei servizi e quindi nei posti letto totali, rispetto a quello ipotizzato in origine. Lo ha fatto capire l’assessore regionale alla sanità Luigi Marroni ieri alla Conferenza generale dei sindaci, riunita per scegliere definitivamente il luogo del nuovo nosocomio. La decisione alla fine è arrivata dopo un’assemblea nervosa e, a tratti, concitata che ha così ratificato la decisione che, a gennaio, era stata presa all’interno dell’articolazione zonale della Valle del Serchio. La maggioranza dei sindaci ha optato per Piano Pieve, localizzazione da sempre sostenuta dal fronte garfagnino – che ha incassato l’appoggio determinante del sindaco di Lucca –, mentre ha bocciato di nuovo l’ipotesi Mologno, portata avanti dai comuni della Mediavalle. Due fronti compatti, mai arrivati a un compromesso e le cui divergenze, ieri, non sono apparse affievolite. Anzi. Sono state proprio le parole dell’assessore regionale, oltre alla presa di posizione netta di Tambellini, ad acuirle. Marroni, infatti, ha confermato quanto aveva già detto in una precedente assemblea: le tipologie di ospedale sono diverse a seconda dei bacini di utenza e quindi dimensioni e servizi variano in base a dove il nosocomio viene costruito. Un’affermazione sulla quale molti aspettavano un chiarimento perché, a loro giudizio, poteva rimettere in moto l’opzione Mologno. Ma il chiarimento non è arrivato, poiché la commissione incaricata da Marroni di verificare esattamente quale tipo di ospedale potrebbe essere realizzato nella Valle non ha concluso le sue verifiche. Sarà pronta a fine marzo, ha riferito lo stesso Marroni, che tuttavia ha ribadito l’impegno economico della Regione nel realizzare l’ospedale. Il fronte della Mediavalle, ma anche i sindaci di Porcari, Villa Basilica e lo stesso Giorgio Del Gingaro, primo cittadino di Capannori e presidente della Conferenza, hanno chiesto di aspettare la fine dei lavori della commissione per prendere una decisione definitiva sulla localizzazione. Ma la loro richiesta è rimasta inascoltata e si è proceduto nel voto. Determinante è stata, senza dubbio, la presa di posizione di Alessandro Tambellini, sindaco del comune che ha il maggior peso nella Conferenza, dove ogni rappresentante non conta per uno, ma in base agli abitanti. La sua è apparsa, anche se nessuno ha fatto esplicite dichiarazioni in tal senso, come una chiara smarcatura, se non un vero e proprio sgambetto, nei confronti di Andrea Marcucci, figura politica di riferimento nella Mediavalle. A suscitare reazioni nervose, soprattutto nei sindaci di Barga e di Molazzana, sono stati alcuni passi dei suoi interventi, per i quali si è beccato le critiche di fare il professorino e dare lezioni. Fortunatamente le polemiche si sono fermate lì, senza andare oltre a qualche colorito scambio verbale. L’esito finale, giunto dopo una mezz’ora di sospensione a conclusione dell’accesa discussione, ha visto 486 sì, 360 astenuti, nessun contrario: ciò corrisponde, numericamente, al voto favorevole di 16 sindaci, mentre quelli che si sono astenuti sono stati 11. Ad esprimersi per il sì il fronte compatto dei 13 sindaci garfagnini, da sempre sostenitori del sito di Piano Pieve: Camporgiano, Careggine, Castelnuovo, Castiglione, Fosciandora, Giuncugnano, Minucciano, Piazza al Serchio, San Romano, Sillano, Vagli e Villa Collemandina. Il rappresentante di Vergemoli era assente. Ad appoggiarli, oltre a Tambellini, anche due comuni della Piana – Altopascio e Montecarlo – mentre Capannori, Porcari, Pescaglia e Villa Basilica si sono astenuti, come i rappresentanti della Mediavalle: Barga, Molazzana, Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano, Coreglia, Fabbriche di Vallico e Gallicano. Presenti all’assemblea anche un nutrito gruppi di cittadini arrivati da Barga e dalla Mediavalle per sostenere l’ipotesi Mologno.