Il Tirreno
Via libera della giunta Del Ghingaro all’avvio del procedimento per la revisione del Piano Strutturale che precedentemente ha ottenuto anche l’approvazione unanime della competente commissione consiliare. Adesso la parola passerà al consiglio comunale, che a breve, sarà chiamato a discutere ed approvare l’importante documento. Che recepisce le nuove disposizioni di legge in materia e i contenuti dei piani e dei programmi sovraordinati, insieme alle nuove strategie dell’amministrazione comunale per il governo del territorio e lo sviluppo sostenibile. Tema centrale, quest’ultimo, della relazione d’avvio del procedimento al quale sono dedicate sette schede, ognuna delle quali riferita ad una diversa area funzionale strategica per il futuro di Capannori: il sistema della produzione di beni e di servizi, il territorio rurale, il sistema insediativo residenziale, l’ambiente e sostenibilità, il sistema dello spazio pubblico, il paesaggio, il sistema infrastrutture di interesse comprensoriale. «L’attuale piano strutturale risalente al 2001 è ampiamente superato – spiega l’assessore all’urbanistica, Claudio Ghilardi –, non solo per il mutato quadro normativo di riferimento, ma anche per una diversa visione strategica dell’amministrazione comunale rispetto alle condizioni di sviluppo territoriale maturata anche in relazione al generale e progressivo cambiamento del contesto sociale ed economico». Il documento propone inoltre, per alcune tematiche, di dar vita ad un coordinamento con gli altri Comuni ed enti territoriali della Piana sui temi di rilevanza comprensoriale, come l’elaborazione di una disciplina del paesaggio comune; la messa a punto di una politica di sviluppo industriale; lo sviluppo di progetti di valorizzazione delle risorse storiche, culturali, naturalistiche, e paesaggistiche anche a fini turistici. L’intento è giungere ad una proposta di piano strutturale coordinato, come concordato anche con il Comune di Lucca, nell’incontro del luglio scorso. Il documento si pone poi l’obbiettivo di affrontare il tema del sostegno dei privati al miglioramento delle condizioni ambientali e insediative, anche a fronte di possibili contropartite urbanistiche, ovvero di inquadrare il rapporto pubblico-privato nei meccanismi di applicazione dei principi di perequazione (equa ripartizione tra proprietari di vantaggi e oneri derivanti dalle trasformazioni territoriali), di compensazione (scambio tra aree da cedere per uso pubblico e potenzialità edificatorie) e di premialità.