Il congelamento dei quattro componenti dimissionari della segreteria del Pd è stato rimandato al mittente. Non solo, i dimissionari vanno oltre e, ribadendo le proprie dimissioni, chiariscono che rappresentano il Pd o che sostiene l’amministrazione comunale nell’operato di ogni giorno e che non s’interessa di documenti interni che «nulla hanno a che vedere con i bisogni dei cittadini». Con una lettera dura, e senza giri di parole, Ilaria Carmassi, Maurizio Gatti, Valentina Cesaretti e Maria Panattoni hanno confermato al segretario Angelo Fruzzetti le loro dimissioni. Anzi, i quattro hanno precisato il significato politico delle loro dimissioni. Ovvero che la segreteria di Fruzzetti, frutto di un preciso accordo politico, è ad oggi decaduta, visto che fra le due parti che sancirono nell’ottobre scorso l’accordo, quella “filo amministrazione” s’è dimessa. Inoltre, sottolineano a Fruzzetti che in questo momento sta dialogando e scrivendo documenti soltanto con una parte, ovvero quella dissidente. Secondo i dimissionari, in politica una situazione del genere dovrebbe far compiere delle riflessioni al segretario che, persa la fiducia della parte “filo amministrazione”, dovrebbe fare un passo indietro, aprire un confronto con coloro che hanno deciso di autosospendersi dal partito, per rilanciare un partito nel segno dell’unità. La risposta, invece – si legge nella lettera – è stato un documento elaborato da un’unica parte. E l’analisi va oltre. «Il Pd espresso dal documento è un partito lontano dalle persone, dalle questioni che attanagliano le famiglie capannoresi, per cui l’amministrazione deve saper progettare un futuro certo e sostenibile. E’ un partito che pensa al partito, ovvero una formula che i cittadini considerano ormai superata».
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