Il Comune andrà avanti con il progetto di costruire un impianto eolico alle Pizzorne dopo otto mesi di studi e relazioni sul posto. Ma c’è di più: l’amministrazione comunale pensa ad un progetto di energia partecipata. In pratica il parco eolico sarebbe realizzato con investimenti dei privati e dei cittadini che in cambio avrebbero un ritorno economico, anche sulla bolletta elettrica. Un po’ come avviene per il fotovoltaico. Intanto è terminata la prima fase preliminare e il monitoraggio, che ha misurato la potenza del vento, non ha escluso la fattibilità dell’opera. La scelta è caduta su questa zona perché, secondo le analisi preliminari compiute dai professionisti, è quella in tutto il territorio che garantisce la più alta forza delle correnti d’aria per tutto l’anno. Le misurazioni realizzate da alcune centraline installate sul crinale della collina hanno dati risultati confortanti e adesso si procederò alla seconda fase di studio, che precede la progettazione vera e propria. «I primi dati sono positivi – afferma l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci – i risultati degli studi effettuati insieme ad Allerr, l’agenzia di supporto tecnico, ci dicono che è possibile realizzare questo intervento che si basa sullo sfruttamento della forza del vento per produrre energia con la quale illuminare edifici pubblici, scuole e lampioni, riducendo quindi i costi della bolletta elettrica. Nella seconda fase valuteremo le diversi ipotesi di intervento. Vogliamo avviare un percorso partecipativo che coinvolgerà gli abitanti della zona per metterli a conoscenza dei risultati degli studi e se ci sarà il gradimento della popolazione andremo avanti con questa opera che è a basso impatto visivo ed ambientale» spiega l’assessore. L’area individuata sarebbe sulle Pizzorne, sopra le frazioni di Matraia e S. Pietro a Marcigliano. Le tappe del percorso quindi saranno valutate non solo dall’amministrazione comunale, ma anche dai cittadini. Oltretutto il Comune deve muoversi dentro precisi parametri normativi. La Regione ha da poco approvato una risoluzione per definire le zone off-limits per l’ubicazione di questi impianti che spesso genera tensione fra gli abitanti. «Capannori crede fortemente nella sostenibilità ambientale, coniugando risparmi economici a quelli ambientali, sia sulle rinnovabili che sul risparmio energetico e sul riciclo dei materiali – dice Ciacci – e poi le energie fossili non sono infinite e provocano un grandissimo impatto ambientale. Sul nostro territorio c’è già chi, anche piccoli investitori o cittadini, ha installato piccole pale eoliche ottenendo buoni risultati» . Quello di Capannori sarebbe il primo impianto eloico della provincia e la seconda esperienza di energia partecipata dopo Peccioli. La potenza del parco eolico varia da 2 a 10 megawatt. Gli elementi di variabilità sono il numero e l’altezza delle pale che dipendono anche dalle caratteristiche del territorio. Vediamo i costi. Il progetto deve essere approvato dalla Conferenza dei servizi regionale, ma il parere del Comune competente è determinante. Un impianto eolico è molto costo. Si prevede un investimento di qualche milione di euro. Il Comune si occuperà dell’autorizzazione e dell’installazione dell’impianto, mentre la spesa sarebbe coperta dai finanziamenti dell’azienda privata che lo gestirebbe e dai cittadini che eventualmente investono in rete per godere dei benefici dalla vendita dell’energia “verde”. Beneficio per cittadini capannoresi avendo Comune introito e ritorno economico diretto se riusciamo a fare il progetto partecipato. La previsione è di incassare 200mila euro all’anno dalla vendita dell’energia, consentendo un bilancio più forte e sano per il Comune. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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