L’ospedale Campo di Marte diventa un polo di riferimento in Toscana per le terapie oncologiche. Entrerà infatti in funzione a luglio un’apparecchiatura all’avanguardia, il macchinario per la tomoterapia che rappresenta l’ultima frontiera della radioterapia di precisione. E’ l’unico esemplare in Toscana e uno dei pochi in Italia, a cui presto sarà affiancata la Pet Tac, che consentirà di individuare non solo la sede e le dimensioni del tumore, ma anche le aree che si mostrano metabolicamente più attive. E qui potrà intervenire la tomoterapia con dosi maggiori, senza intaccare minimamente i tessuti vicini alla neoplasia.
Ecco la fondamentale importanza di questa macchina, per cui l’Asl 2 ha speso 5 milioni e mezzo di euro. Alla vigilia dell’entrata in funzione dell’apparecchiatura c’è stata la visita in ospedale del neo assessore regionale alla sanità Daniela Scaramuccia, che dopo aver ascoltato dal dottor Marcello Mignogna, primario di radioterapia, quello che la macchina può fare si è espressa in modo positivo.
«Sono particolarmente contenta quando vedo innovazioni tecnologiche come questa – ha detto l’assessore -. Un’innovazione che ci consente di curare meglio i nostri pazienti, e di consentire loro anche una qualità di vita migliore. La macchina che si inaugura oggi cura il tumore, ma protegge anche i tessuti circostanti e limita gli effetti collaterali. L’acquisizione di questa macchina è la conferma dell’impegno dell’Asl 2 nel campo dei tumori».
Mignogna aveva spiegato le caratteristiche della tomoterapia: «Questa acchina introduce un principio innovativo: lo strumento gira in modo elicoidale attorno al paziente, quasi fosse una Tac, erogando al paziente una dose di radiazioni che copre un angolo di 360º. Questa attrezzatura, grazie alla possibilità di confrontare l’immagine di pianificazione del trattamento con un’immagine Tac acquisita durante il trattamento stesso, ha una precisione millimetrica e permette la massima protezione degli organi vicini alla neoplasia».
Il direttore generale dell’Asl 2 Oreste Tavanti ha chiarito che nella prima fase la macchina servirà pazienti di tutta la Toscana. La Regione ha previsto di installarne altre due, di cui una a Careggi, e quindi successivamente ci si potrà concentrare di più sui malati lucchesi.
«Ringrazio la Regione – ha affermato Tavanti – che ci ha consentito di installare una macchina unica in Toscana, che consentirà di rendere ancora più qualificati i servizi della nostra azienda per i pazienti oncologici. Vediamo implementate le attività di diagnosi e cura dei tumori che, insieme alla Cardiologia, rappresentano dei settori su cui si sta lavorando molto negli ultimi anni».
L’assessore Scaramuccia si è poi rivolta agli operatori, parlando più in generale della sanità toscana e lucchese: «L’ospedale – ha detto – è una tappa di un percorso che vede il cittadino al centro, e tutto il sistema che gli sta intorno. E’ prioritario e doveroso nei confronti del cittadino unire le forze e fare sistema».