Del Ghingaro si è sdraiato in Piazza della Signoria a Firenze per chiedere al governo di rivedere il patto
Il sindaco Giorgio Del Ghingaro s’è sdraiato assieme agli altri sindaci a terra in piazza della Signoria a Firenze per chiedere al governo di rivedere i vincoli del patto di stabilità, divenuto un vero e proprio tormentone per gli enti locali. Oltre cento Comuni, infatti, erano presenti all’iniziativa promossa da Anci Toscana – Del Ghingaro è il responsabile di Sanità e Welfare per Anci – per ribadire che a causa delle maglie troppo strette del patto gli enti locali non riescono a svolgere il loro ruolo di motore dell’economia locale.
A Capannori, ad esempio, il rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità non permette all’amministrazione di portare a termine gli investimenti programmati, nonostante nelle casse comunali siano presenti ben 7 milioni di euro. Al contempo, ci sono 540.000 euro di avanzo di bilancio che non possono essere utilizzati per promuovere servizi e crescita economica. In altre parole, significa che tre scuole materne del territorio devono attendere tempi più lunghi prima di vedere la fine dei lavori perché la giunta di Capannori non può pagare – nonostante abbia i conti in regola – fornitori e imprenditori.
“La situazione per gli enti locali è molto difficile – dice Del Ghingaro –. Manifestare è importante, perché bloccare gli investimenti a un Comune vuol dire tagliare servizi ai cittadini. Una scelta non sostenibile, in particolare in questa delicata fase economica. Capannori è un Comune che ha sempre rispettato il patto di stabilità e che vuole continuare a farlo. Il governo, però, deve modificare il patto, altrimenti molte amministrazioni saranno costrette a decisioni drastiche. Anche Capannori, nonostante abbia un bilancio sano, risente del patto. Importanti lavori sono rallentati dall’impossibilità di effettuare i pagamenti, nonostante il Comune abbia i soldi per farlo. A questa problematica abbiamo in parte ovviato siglando un accordo con alcuni istituti di credito perché anticipino al posto del Comune i soldi alle ditte fornitrici dell’ente. Decisione assunta perché non ce la sentivamo, di fronte all’alto tasso di disoccupazione e alla diminuzione della produttività delle imprese, di far aspettare mesi ai lavoratori per riscuotere un lavoro già concluso. Ma è chiaro che non è la soluzione. E’ il governo che deve provvedere a modificare il patto. Avendo ben 7 milioni di euro in cassa potremmo dare un contributo di rilievo all’economia locale, investendo sul territorio per opere pubbliche, servizi e infrastrutture materiali e immateriali. E’ giunta l’ora che non siano soltanto gli enti locali a contribuire per sanare il debito pubblico”.
Capannori, 20 maggio 2010