Il Tirreno

LUCCA. Ha chiuso il 2009 tra gioie e dolori. La vittoria alle elezioni che lo ha consacrato ancora sindaco di Capannori, poi l’infarto, infine il successo del suo assessore Lara Piazza alle primarie del Pd per le regionali di primavera. Nel mezzo, il lavoro amministrativo e quello di tributarista. «Non riesco a fermarmi» dice Giorgio Del Ghingaro, che parla con orgoglio del suo territorio e lancia messaggi al Partito Democratico.
 Partiamo dall’affermazione della Pizza su Serena Mammini. Un risultato che fa pensare a un Pd capannoricentrico.
 
«Ha inevitabilmente influito la situazione favorevole del voto amministrativo. E’ stato facile mettere insieme iscritti e simpatizzanti. Pizza, con la sua bravura, ha fatto il resto».
 A Lucca il suo partito non sembra avere grandi capacità. Opposizione quasi inesistente, eccezion fatta per poche persone.
 
«Bisogna avere la forza di rinnovare. A Capannori c’è un gruppo di giovani di valore. Pizza, ma anche Bove, Menesini, Ciacci. Tutti assessori della mia giunta. E ce ne sono tanti altri che presto faranno parlare di sé. Gente che ha coraggio, idee, fantasia. Il partito democratico deve cambiare parte della propria classe politica puntando su iscritti che si impegnano e che possono ridare benzina a una macchina che per certi versi stenta a camminare».
 Altri consigli al suo partito?
 
«Ci deve essere un rapporto costante con i cittadini, bisogna avere il coraggio di metterci la faccia, di affrontare i problemi. Poca burocrazia e tanto porta a porta. E poi rinvigorire la spinta dell’opposizione in consiglio comunale all’amministrazione Favilla. Un’amministrazione statica».
 Visto che lei è un tipo ambizioso, non è che vuol mettersi in competizione per la carica di sindaco di Lucca?
 
«No, no. Sto bene dove sono. Dico solo che assieme dobbiamo avviare un percorso per trovare persone in grado di vincere le prossime comunali lucchesi».
 Non pensa al suo futuro politico?
 
«Sarò sindaco di Capannori fino al 2014. Penso a fare il bene della mia gente e del mio territorio. Al dopo penserò tra 4 anni. Intanto dico che a Capannori abbiamo cambiato la mentalità, siamo più dinamici, per certi aspetti siamo un esempio da seguire. Basta pensare alla politica ambientale, al tema dei rifiuti».
 Gli obiettivi immediati della sua giunta?
 
«A dicembre sarà pronto l’ex Supercinema, tra due anni aprireremo la biblioteca al Mattaccio, costruiremo un teatro-sala congressi. Investiremo ancora nelle opere pubbliche, soprattutto per metano, fognature, illuminazione».
 Tasto dolente, non solo suo: la viabilità. Insiste per avere il viale Europa a senso unico?
 
«La sperimentazione sulla Sarzanese Valdera funziona bene. Possiamo ripeterci, pensando a misure alternative. Potenziando il trasporto pubblico, gestendo meglio quello privato, valorizzando le strade che si intersecano con viale Europa. E comunque è al lavoro una commissione comunale: decideremo insieme ai cittadini il da farsi».
 Avete iniziato a lavorare alla mostra delle Camelie: quali attese ha sindaco?
 
«Sarà una rassegna più breve – due fine settimana e non tre -, ma di alto livello. Avremo visitatori da tutta Italia e dall’estero, grazie a una promozione capillare portata avanti dal Comune. La mostra sarà collegata alle ville storiche: un’occasione imperdibile per fare turismo abbinato alla cultura e alle tradizioni. Capannori è sempre più noto e apprezzato e le Camelie sono un veicolo per dare impulso all’economia locale».

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