Spero che la partecipazione costituisca anche un elemento di pacificazione.
Insisto molto sui percorsi di coinvolgimento perché così si parla, ci si confronta, si scambiano idee e magari si superano le piccole e grandi questioni personali che negli anni si sono sedimentate, si sono moltiplicate, in un “tutti contro tutti” che certamente non ha giovato e non giova alla città.
So che il compito é arduo, ma prima di risolvere le tante situazioni delicate del comune, ci dovremo sforzare di far riparlare i troppi che non si parlano, di far incrociare i tanti che non riescono a guardarsi negli occhi, di creare luoghi di incontro e non di scontro.
So che posso apparire quasi blasfemo a dire queste cose, in una realtá politica come quella di viareggio, dove le beghe, negli anni, sono assurte a complicazioni irreversibili tra le persone, ma io ci provo. Per questo il mio comitato è aperto a tutti, ma proprio tutti e vi confesso che ogni tanto intercetto qualche sguardo torvo di qualcuno rivolto a qualcun altro, ma intanto, penso, si guardano, che è giá qualcosa…
Io insisto, perché so che serve alla città, per ridarle dignitá e consapevolezza nei propri mezzi, so che per far questo serve l’aiuto di tutti, rimanendo fermo il concetto che nessuno puó sfuggire di fronte alle proprie passate e presenti responsabilità. Io vado avanti e lascio la porta aperta.
Vorrei che la partecipazione fosse anche un pezzetto di pacificazione.
La politica si fa anche così.