La razionalizzazione delle Asl e il conseguente accorpamento sono inevitabili, ma a Lucca per gestire i processi c’è bisogno che sia eletto quanto prima il presidente della conferenza dei sindaci. E, alla luce del calo delle risorse, è necessario evitare che i tagli abbiano ripercussioni non solo sulla parte sanitaria, ma anche a livello sociale, con riduzioni di personale che creerebbero gravi difficoltà a tante famiglie. In attesa di sciogliere il nodo su una sua eventuale candidatura alle prossime elezioni regionali, Giorgio Del Ghingaro interviene sul quadro attuale della politica sanitaria. Lo fa dall’alto della sua esperienza di amministratore, di ex sindaco di Capannori ed ex presidente della conferenza dei sindaci oltre che di Federsanità Toscana. La governance. «Gli accorpamenti fra le Asl sono corretti – dice Del Ghingaro – se ne parlava già da anni. Ci sono però tre temi cui prestare grande attenzione. Il primo è quella della governance. I sindaci rischiano di restare più staccati dal momento delle decisioni perché la fusione porterà più in alto la condotta manageriale del nuovo complesso aziendale. Invece devono avere più peso. Bisogna risolvere il problema di una rappresentanza adeguata dei territori e teniamo presente che ci saranno di fatto una conferenza dei sindaci locale e una di area vasta». I rapporti con le aziende universitarie. Il secondo aspetto è quello dei rapporti con le aziende ospedaliere universitarie, le cui materie di competenza sono ricerca, formazione e attività sanitarie di alta specializzazione. «Diventa essenziale – spiega Del Ghingaro- trovare i meccanismi per circoscrivere il campo di azione del loro specifico ordinamento alle sole materie interessate, senza estenderne gli effetti anche alle altre attività proprie delle Asl che confluiranno nelle aziende di area vasta. Devono essere ben perimetrali i poteri e le competenze del rapporto con le università». Il territorio. Terza questione, l’organizzazione zonale, la tutela delle attività territoriali extra ospedaliere. «La costruzione di un sistema per le cure primarie (Aft, Uccp, sistema dei presidi, medicina d’iniziativa) – dice Del Ghingaro – aggregato a una filiera di servizi che dalle strutture intermedie arriva fino alla domiciliarità secondo livelli di intensità decrescenti, rappresenta una condizione imprescindibile. E’ essenziale che ciò avvenga in stretta relazione con la dimensione territoriale entro cui operano i servizi e va conservata la centralità della zona-distretto». La conferenza dei sindaci. Calati nella realtà locale, questi temi si caratterizzano per altri aspetti. «Da otto mesi – dice l’ex sindaco di Capannori – manca un interlocutore forte a livello istituzionale perché non c’è il presidente della conferenza dei sindaci, che secondo la nuova normativa rappresenta l’Asl in area vasta. Il direttore dell’Asl fa gli interessi tecnici dell’azienda e non si preoccupa certo di politica territoriale. A causa degli equilibri politici per le elezioni regionali si mette in difficoltà il territorio lasciando vacante la figura di presidente della conferenza dei sindaci». I tagli. «Lucca – sottolinea Del Ghingaro – ha un nuovo ospedale ancora in fase di assestamento. Un taglio delle risorse potrebbe creare caos e si rischia che il San Luca diventi un presidio accessorio alle cliniche universitarie vicine. In questa ottica è ancora più importante avere un interlocutore politico». Più logico invece pensare a una riorganizzazioone dei distretti. Infine il personale. «Non è pensabile – afferma Del Ghingaro – continuare a tagliare il personale, non possiamo permetterci di perdere le eccellenze che abbiamo, altrimenti diventeremo ancora più supini rispetto ad altre realtà territoriali. Serve un presidente di conferenza dei sindaci forte, che faccia sentire la voce di Lucca, che eviti non solo ripercussioni di carattere sanitario, ma anche sociale».
Da “Il Tirreno” di Fabrizio Tonelli

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