Una spesa corrente invariata rispetto al 2013 pari a 35 milioni di euro, di cui il 30% destinato alla spesa sociale che aumenta di circa 500 mila euro (+7%) rispetto allo scorso anno, spese in leggera flessione per il personale dell’ente e un ulteriore abbattimento del debito residuo di 3, 7 milioni nel 2014, che in sei anni è diminuito di circa 7 milioni di euro. Sono alcuni dei numeri del bilancio di previsione 2014, che prevede una manovra di circa 77 milioni di euro, approvato ieri dal consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza e di Serena Frediani (Udc) e il voto contrario del resto dell’opposizione.
“Anche per l’anno in corso abbiamo rinnovato ed anzi rafforzato il nostro impegno a favore delle fasce più deboli della popolazione – ha detto l’assessore al bilancio e alle finanze, Lara Pizza – . Come prevede anche l’accordo siglato nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali prevediamo, in particolare, maggiori risorse per il fondo povertà, per i contributi in conto affitto e per le agevolazioni tariffarie relative alla Tia e alle utenze domestiche. Restano invariate le tariffe dei servizi di mensa, trasporto scolastico e asilo nido e proprio relativamente ai servizi scolastici si confermano gli aiuti per le famiglie numerose. Un impegno economico importante con il quale non vogliamo fermarci all’assistenzialismo, bensì investire per costruire una rete sociale di sostegno sul territorio”.
La spesa sociale nel 2014 ammonta a 6.321.730 euro, con un incremento di 435.390 euro, pari a circa il 7 %, rispetto al 2013. Il fondo povertà, destinato alle famiglie in difficoltà, ammonta a 215.000 euro, contro i 70 mila del 2013 con un aumento di risorse pari al 207%. Per le esenzioni e le agevolazioni tariffarie si prevedono 150 mila euro, 10 mila euro in più rispetto al 2013. Per i contributi in conto affitto per l’anno in corso si prevede uno stanziamento di 140 mila euro, il 20% in più rispetto allo scorso anno.
Passando ad illustrare la manovra tariffaria relativa alla Iuc (imposta unica comunale) che comprende la Tasi, l’Imu e la Tari, l’assessore Pizza ha innanzitutto evidenziato che per la Tasi (tariffa dei servizi indivisibili) sulle abitazioni principali, che in sostanza sostituisce l’Imu e viene calcolata sulla stessa base imponibile, è stato deciso di applicare l’aliquota base, pari al 1 per mille, per gravare il meno possibile sulle tasche dei cittadini, mentre la legge di stabilità consente di arrivare fino al 3,3 per mille. Per fare un esempio concreto, chi possiede una casa di 100 metri quadrati con una pertinenza spenderà 100 euro l’anno. La Tasi comprende anche la maggiorazione Tares dello 0.30 per mille che i cittadini già pagavano. La Tasi è invece fissata all’1,5 per mille per gli immobili locati. Per le abitazioni locate con contratto concordato e gli immobili concessi in uso gratuito la tariffa è del 1 per mille. Per gli immobili locati i proprietari dovranno corrispondere l’80% e gli inquilini il 20%, mentre per quelli in comodato d’uso dovranno versare, rispettivamente, il 70% e il 20%. La Tasi, i cui incassi saranno destinati ai servizi anagrafici e alla pubblica illuminazione, non dovrà essere corrisposta da parte degli enti non commerciali che affittano gli immobili per l’emergenza abitativa. Non viene introdotta la Tari, perché già nel 2013 è stata adottata la tariffazione puntuale
Per quanto riguarda l’Imu, l’aliquota passa dal 9,6 per mille al 10.6 per gli immobili di tipo D, ovvero i capannoni industriali. L’amministrazione, pur rendendosi conto della delicata congiuntura economica, ha preferito aumentare di un punto questa aliquota e non la Tasi, poiché le aziende possono detrarre il 20% sul reddito di impresa. Un‘operazione necessaria per non tagliare importanti servizi sociali, poiché l’introito previsto di circa 500 mila euro sarà proprio destinato alla spesa sociale. Resta invariata l’Imu per i negozi e i laboratori artigiani per non gravare sulle piccole imprese.
Invariata l’addizionale Irpef. Non viene introdotta la Tari, perché già nel 2013 è stata adottata la tariffazione puntuale, che tra l’altro consente alle aziende di scaricare l’Iva.
Per quanto riguarda gli investimenti secondo il piano annuale e pluriennale delle opere pubbliche, anch’esso approvato ieri dal consiglio comunale, la cifra stanziata per il 2014 ammonta a 15 milioni di euro ed è vincolata alle entrate relative alle alienazioni e agli oneri di urbanizzazione. Importanti risorse vengono previste per l’edilizia scolastica (2.600.000) per la quale l’amministrazione Del Ghingaro ha investito circa 20 milioni in dieci anni, per la realizzazione di infrastrutture come strade, parcheggi, piste ciclabili e alla loro manutenzione (circa 4 milioni di euro), all’assetto idrogeologico (2.500.000), ma anche al servizio idrico e fognature, alla pubblica illuminazione e alla cura del verde. Si prevede di incassare 3, 5 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, mentre il valore del piano delle alienazioni è di circa 6 milioni di euro. Il Comune nel 2014 potrebbe contrarre mutui fino a 6 milioni di euro ma ha deciso di non accenderne. Il Fondo di svalutazione sale a 406 mila euro e a 120 mila euro il fondo di riserva.