Il Coriere della Sera
L’ultimo bilancio parla di 17o mila vittime, le abitazioni rase al suolo sono 225 mila e i saccheggi sono diventati sistematici: Haiti però, a poco più di due settimane dal devastante sisma che ha cancellato la capitale Port-au-Prince, prova a tornare alla normalità. Lo dimostra la riapertura, in programma lunedì prossimo, delle scuole che si trovano nelle zone colpite dal terremoto. Il ministero dell’Educazione ha spiegato che si cerca il modo di far ritornare tutti gli studenti in classe. Funzionari haitiani e gruppi umanitari stanno cercando anche di riorganizzare le scuole nella capitale Port-au-Prince e nelle altre città. Si stima che un milione e ottocentomila bambini e dalle 5.000 alle 8.000 scuole siano stati coinvolte dal terremoto del 12 gennaio. Anche prima del sisma, Haiti non aveva un buon sistema scolastico. Solo il 53% dei circa 9 milioni di abitanti erano alfabetizzati. I funzionari del governo e i gruppi umanitari sperano che la ricostruzione sia un’occasione per i migliorare il sistema scolastico.
«RICOSTRUIREMO PORT-AU-PRINCE» – Pensa alla ricostruzione intanto Rene Preval: «Ricostruiremo Port-au-Prince, ma da qualche altra parte nel paese, dove non potrà essere danneggiata da futuri terremoti» ha detto il presidente haitiano durante un incontro con il cantante spagnolo Julio Iglesias. La notizia è stata riportata dall’edizione online del quotidiano spagnolo El Mundo. Il presidente Preval ha annunciato giovedì il trasferimento di 400.000 persone in un campo a nord della capitale. Julio Iglesias da Haiti ha lanciato un appello a favore della popolazione colpita dal devastante terremoto del 12 gennaio scorso.