Il Tirreno

LUCCA. Gli insegnanti senza lavoro chiedono agli insegnanti con cattedre quasi complete di non fare domanda per il completamento dell’orario, in modo da lasciare qualche ora di servizio a chi è senza occupazione. Per gli insegnanti con cattedre quasi complete, però, serve quell’ulteriore entrata economica conseguente al completamento dell’orario. I dirigenti scolastici sottolineano la loro precarietà dal punto di vista didattico.
 È drammatica la situazione della scuola raccontata dagli insegnanti precari, dal personale Ata e dai dirigenti scolastici presenti al tavolo per la scuola promosso dal comune di Capannori. Ad ascoltare le testimonianze di questi lavoratori per capire gli effetti della riforma Gelmini erano presenti il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro, l’assessore comunale alla cultura Leana Quilici, la responsabile Cgil-scuola Giovanna Guastini e il segretario Cisl-scuola Claudio Rugani.
 «Sono rimasta senza lavoro – racconta una bidella -. Prima lavoravo nel privato, poi ho deciso di fare il salto di qualità e sono diventata personale Ata. Ora mi trovo senza un’occupazione».
 La sua storia vale per altre persone. Solo nella provincia di Lucca, infatti, sono 94 i posti per personale Ata tagliati dalla riforma Gelmini.
 Accanto agli ausiliari ci sono giovani insegnanti precari, che stentano ancora a comprendere come funziona il sistema. Quello che sanno è che le difficoltà economiche in cui molte famiglie si trovano hanno prodotto la cosiddetta “guerra fra poveri”.
 «Mi sono trovata a sperare che una mia collega non chiedesse il completamento d’orario – dice Lara – perché così avrei potuto svolgere servizio per 6 ore alla settimana fino al 30 giugno».
 Il bisogno di lavorare e di guadagnare ha impedito la nascita di una solidarietà fra precari, innescando una lotta per poche ore di servizio.
 Il tavolo promosso dal comune di Capannori è servito a mostrare la mancanza di un coordinamento e di una progettualità fra i precari della scuola, a cui l’amministrazione comunale ha risposto facendosi promotrice di un coordinamento per la scuola pubblica.
 Toccanti, inoltre, le testimonianze della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Capannori Tina Centoni e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Camigliano e San Leonardo in Treponzio Giorgio Dal Sasso.
 «A San Leonardo quest’anno ci sono quattro collaboratori scolastici in meno – dice Dal Sasso -. Quest’anno, grazie alla collaborazione del comune di Capannori che ha organizzato la Vetrina scolastica, siamo riusciti a garantire i servizi dello scorso anno. Il prossimo anno potremo farlo?».
 Ancora più preoccupata è Tina Centoni: «Il mio istituto ha 1.300 iscritti e l’ultimo finanziamento governativo l’ho ricevuto a dicembre 2008. Siamo riusciti a garantire l’operatore Anffas per i disabili del Piaggia grazie al comune di Capannori che è intervenuto economicamente per far partire il progetto, che interessa bimbi disabili provenienti anche da Lucca e dai comuni della Piana. Ma la situazione è drammatica».
 

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